Ricorso concorso infermieri Umberto I, la lettera di chiarimenti dell'avvocato

gavel 2492011 640Il concorso a 40 posti infermiere dell'Umberto I ha svolto la proma fase, la preselezione, questo tipo di prova ha ammesso un numero limitato degli oltre 10.000 colleghi partecipanti.

Non superare un concorso fa male, viene spontaneo agire irrazionalmente, la lettera chiarisce che tempo per decidere ce n'è e quale la strategia da intraprendere, compresi i costi.

STUDIO LEGALE GALLONE & URSO

Oggetto: Concorso pubblico, per titoli ed esami, a n. 40 posti di Collaboratore Professionale Sanitario-Infermiere Policlinico Umberto I - Mancato superamento della prova preselettiva.

Come anticipato telefonicamente, di seguito fornisco alcune indicazioni concernenti la possibilità di azionare un ricorso avverso l'esclusione dalla procedura concorsuale di cui all'oggetto.

Mi preme fare una breve precisazione preliminare.

Sono stato chiamato in causa più volte da alcuni iscritti ad un Gruppo Facebook riguardante la suindicata procedura. Come già spiegato a chi mi ha contattato telefonicamente, il mio non rispondere e non intervenire in quel gruppo, non è legato ad una mia mancanza di interesse ad occuparmi della vicenda, quanto piuttosto al fatto che all'avvocato è vietato procacciare clientela.

Esistono studi legali che già a monte si accordano con gli amministratori dei gruppi per indirizzare gli iscritti, a volte anche utilizzando pseudonimi e persino fingendosi partecipanti al concorso.

Non è il nostro modo di lavorare.

La scelta del legale deve essere assolutamente serena e ragionata, senza essere viziata da alcun tipo di condizionamento, per questo motivo ho evitato di rispondere ed inserirmi in quel gruppo. Solitamente lo faccio soltanto dopo che mi venga formalmente conferito l'incarico professionale per dare aggiornamenti o rispondere a dubbi vari.

Ciò premesso, passiamo ad esaminare brevemente i possibili vizi della procedura selettiva, anticipando che un parere definitivo circa la migliore strategia processuale non può essere espresso nell'immediatezza delle prove, ma solo dopo aver avuto accesso a tutti gli atti della procedura e aver esaminato la relativa documentazione.

Dunque non bisogna avere fretta!

Il termine per impugnare è di 60 giorni dalla pubblicazione dei risultati, quindi c'è tutto il tempo per elaborare una strategia efficace, ammesso che ve ne siano i presupposti.
Dalle prime sommarie informazioni ricevute, verrebbero in rilievo i seguenti aspetti che meritano approfondimento.

1) Soglia di sbarramento della prova preselettiva

Da qualche anno in quasi tutti i concorsi viene contestato il fatto che la prova preselettiva consenta soltanto ad un numero esiguo di partecipanti, di accedere alla prova successiva. Ciò in quanto, spesso viene fissato un punteggio soglia effettivamente molto elevato. In realtà è un motivo alquanto banale sul quale la giurisprudenza ha manifestato diverse oscillazioni (più che altro in sede cautelare). Precisiamo che l'art. 7 del D.P.R. 487/1994, quando prevede il punteggio minimo di 21/30, non si riferisce alla prova preselettiva bensì solo alle successive prove concorsuali.

La prova preselettiva serve solo ad effettuare una scrematura quando vi siano troppi partecipanti, e non ad effettuare una vera selezione degli stessi. Dunque, semplificando, in alcune occasioni la giurisprudenza ha annullato l'esclusione dei non ammessi quando ha ritenuto che il punteggio di sbarramento fosse troppo elevato e pertanto arbitrario, illogico ed irrazionale.
Nel vostro caso, in realtà, non è stato fissato un punteggio di sbarramento, bensì un numero di partecipanti da ammettere alla successiva prova. Cioè il bando non fissava 25 come soglia di sbarramento!

Quel numero è venuto fuori all'esito della comparazione, ma è un caso. Se le domande fossero state più difficili la soglia si sarebbe abbassata. Dunque non è stata fissata alcuna soglia di sbarramento arbitraria ed irrazionale.

In definitiva il motivo di ricorso dovrebbe semmai vertere sulla congruità di ammettere solo 1748 partecipanti rispetto agli 11097 concorrenti, la cui conseguenza è stata che occorresse prendere almeno 25. Ma ripeto, è un motivo abbastanza banale, e detto sinceramente, 1748 ammessi per 40 posti non mi pare un limite eccessivo, arbitrario ed irrazionale. Detto questo, è un motivo che merita comunque ulteriore approfondimento, ma io non punterei troppo su questo aspetto.

C'è un altro aspetto da non sottovalutare.

Non si può chiedere l'annullamento della prova per altri vizi sostanziali e poi impugnare la soglia di sbarramento! Sarebbe un errore grossolano perché vi è una evidente contraddizione. Non puoi chiedere di annullare la prova perché la ritieni illegittima e allo stesso tempo chiedere di essere ammesso con riserva alla prova successiva!

Il Tar in questi casi risponde che se poi venisse accolta la domanda di annullamento della prova si travolgerebbe anche l'ammissione con riserva. Sono due domande che si contraddicono fra loro.

Ciò merita approfondimento.

Ad esempio, si potrebbe pensare di fare due ricorsi separati.

Uno riservato a chi supera il 21 (motivo banale al quale non credo molto per diversi motivi che sarebbe qui lungo spiegare), ed uno destinato a coloro che invece chiedono l'annullamento dell'intera prova selettiva per vizi sostanziali.

Veniamo alla parte più "interessante" di un eventuale ricorso.

Senza alcuna pretesa di esaustività, avendo visto solo alcune foto sfocate che purtroppo non provano nulla, svolgo alcune considerazioni circa alcuni vizi che, dopo adeguato approfondimento potrebbero rivelarsi decisivi.

Le questioni da approfondire sono queste.

Innanzitutto se ci sia stato un appiattimento della prova selettiva solo su pochi argomenti rispetto alla previsione del bando che chiedeva di accertare "in riferimento alla posizione ed al profilo oggetto del concorso, il livello di cultura generale e/o le capacità di analisi, sintesi, logicità del ragionamento, soluzione dei problemi e/o le abilità logico-matematiche, espressivo-linguistiche e/o le conoscenze tecnico-professionali riferite al profilo messo a concorso". Se effettivamente gli argomenti utilizzati per la prova fossero stati pochi e ripetitivi, oltre ad essere minata la bontà della selezione, si sarebbe verificata una irregolarità capace di falsare la valutazione complessiva di tutti i partecipanti.

Essendo la prova distribuita su più giorni (legittimamente) l'amministrazione doveva ripartire casualmente le batterie di test da sottoporre ai candidati in modo che venissero toccati tutti gli argomenti con distribuzione casuale.

Così facendo si sono verificati effetti aberranti.

Per esempio, chi andava il secondo giorno confidava nel fatto che le domande fossero diverse e si è trovato domande simili, oppure chi è andato il terzo giorno, sapendo quanto era successo il giorno prima poteva aver approfondito proprio quegli argomenti pensando che si ripresentassero.

Figuriamoci i restanti giorni!
Per quanto invece concerne le altre irregolarità, del tipo aver visto libri, cellulari, gente che suggeriva, ecc.. anticipo che si entra in un ambito delicato perché se queste cose non risultano dai verbali (che fanno fede fino a querela di falso) il Tar non li considera. Comunque vanno analizzati caso per caso e soprattutto va verificato se è possibile fornirne prova in giudizio.
Infine, segnalo che azioni tipo denunce in Procura o roba simile sono del tutto inutili ed irrilevanti e solitamente vengono fatte esclusivamente per attirare l'attenzione (su chi le fa).

Il Codacons ha denunciato tutti i concorsi fatti dall'unità d'Italia sino ad oggi, senza che ciò abbia mai sortito alcun tipo di effetto.

In pratica non c'è materia penale e dunque non servono a nulla.

VENIAMO AI COSTI

I costi di un ricorso collettivo al Tar sono difficilmente quantificabili senza avere la minima idea di quante siano le adesioni. Solitamente stabiliamo una somma calcolata su un numero indicativo di partecipanti e poi se ne aderiscono più o meno la somma resta quella. Però è necessario capire almeno indicativamente un numero di interessati. Né si può dire un totale e suddividere per le adesioni, perché anche il totale dipende sempre dal numero.

Io direi che per ricorsi collettivi con molte adesioni solitamente la somma si aggira sulle 200 Euro.

Vorrei essere più preciso ma in assenza di un numero almeno solo indicativo proprio non mi è possibile.
Infine, sottolineo che questa è una mail puramente informativa.

Il vero parere definitivo lo potrò fornire solo dopo aver visto le batterie di test, i verbali, e tutto quello che verrà fuori dall'accesso agli atti.

Spesso il motivo chiave del ricorso viene fuori proprio dall'esame di quella documentazione.

Se foste interessati a partecipare non occorre che gente di fuori Roma venga appositamente a studio.

Solitamente il gruppo si confronta autonomamente e una delegazione di loro viene a studio a discutere di persona per poi relazionare agli altri, in modo che tutti in assoluta libertà possano decidere come meglio tutelarsi. 
 

Per eventuali richieste di chiarimenti o integrazioni, non esitate a contattarci.
Cordiali saluti e un grande in bocca al lupo a tutti.

Roma, 17 marzo 2017

Avv. Fernando Gallone

GALLONE&URSO
STUDIO LEGALE
Viale Giulio Cesare 51/A
00192 Roma
Tel/Fax 06/68806275

Disclaimer:

La lettera l'ho vista sul gruppo Ricorso concorso Umberto I, (LINK), dove è stata condivisa da un utente, a cui ho chiesto il permesso, e ho chiesto il permesso anche all'avvocato Fernando Gallone, che lo ha concesso.

 

 

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