Infermieri: ogni giorno siamo tutti sotto i riflettori

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E' capitato alla mia attenzione un post su facebook di un cittadinino che in pochi giorni ha avuto più di 12.000 condivisioni.

Per un post pubblicato in un profilo personale è davvero molto, per cui vuol dire che ha avuto un impatto importante sulle persone che ci circondano e su come potranno accogliere quanto gli verrà detto. 

Ho tolto i riferimenti alla città e al reparto, è un caso capitato al Nord ma potrebbe riguardare qualsiasi zona dell'Italia. Inoltre lo sappiamo bene, l'infermiere/a in turno sarebbe stato posto in consiglio di disciplina o licenziato, se in prova. L'effetto del post sarebbe ulteriormente deleterio portando altro malumore nei colleghi al lavoro e non diventerebbe un'esperienza da cui imparare.

La descrizione sopra alla foto riporta:

"Mercoledì scorso mio padre 85 anni è stato ricoverato con CODICE ROSSO (1) all'Ospedale pricipale della città dopo un giorno e mezzo parcheggiato con l'ossigeno al pronto soccorso gli trovano una camera in MEDICINA piano letto numero 22

..oggi esattamente dopo sette giorni me lo mandano a casa con piaga da decubito e NUDO come un verme ..

Voi dite che l'ospedale pricipale della Città è l'occhiello della nostra provincia. Io dico che tutti quelli che erano in turno alle ore 15 Quando è stato dimesso mio padre con tre pigiami puliti completamente asciutti loro me lo mandano a casa NUDO (2) come un verme..."

2024 post malato dimesso(1) Il fatto che un cittadino in codice rosso resti 24 ore su di una barella è un fatto a cui ci siamo terribilmente abituati tutti, in un contesto normale dovrebbe essere motivo di una riorganizzazione strutturale, anche perchè dopo 12-24-36 ore in barella qual è il senso di fare prevenzione sulle lesioni da pressione? C'è da chiedersi a quale anziano non verrebbero.

Come professionisti possiamo fare delle pressioni, siamo infermieri, siamo dalla parte del cittadino, possiamo chiedere alla nostra azienda sanitaria di migliorarsi?

Lo sappiamo che il paziente resta in pronto soccorso perchè i posti letto sono stati ridotti fino al minimo possibile per avere un'occupazione del 100% e rendere i reparti con performance più redditizie. Ma quando un anziano resta in PS tanto tempo possiamo pensare che il suo declino si anticipa?

(2) Quello che può essere un vestiario tecnico in ospedale fuori da quel contesto porta ad una percezione da parte dei familiari che va oltre le intenzioni degli operatori sanitari e viene percepito come una mancanza profonda di valori e principi.

La situazione dal punto di vista del familiare viola ili rispetto della persona e il fatto che abbia avuto 12.000 condivisioni deve farci riflettere che la stessa percezione l'hanno avuta in molti.

Non possiamo dimenticare che se è normale in ospedale utilizzare un camice monouso, può non esser percepito come tale fuori dall'ospedale, nel mondo reale. 

L'agire del singolo oggi più che mai si riflette sulla reputazione di tutti compresa quella della nostra azienda sanitaria, in questo caso poi leggendo i commenti era coinvolta anche la reputazione della professione infermieristica.

In quanto responsabili è necessario riconoscere che è mancata una supervisione, sappiamo che queste mancanze possono non dipendere dal dipendente o da picchi di carichi di lavoro eccessivi o semplicemente distribuiti o organizzati male. Ma non ci lamentiamo e spesso il motivo è che non ci sentiamo ascoltati e siamo i primi a subire.

Oggi un'immagine vale più di mille parole e l'effetto è stato impressionante visto che è arrivata fino a me che sono veramente poco sui social.

Come ci insegnano i recenti eventi giudiziari di una nota influencer, la reputazione che si costruisce in anni può crollare in giorni.

Reputazione professionale colpita dal post che si chiede come ci si può lamentare dello stipendio se poi il risultato sono gli effetti sul suo familiare.

Non è mai tardi per difendere la parte del più debol, e il problema è che se ci proviamo o c'è la volontà della direzione dell'Ospedale di agire in modo sistematico, va bene. Ma se siamo soli, come infermieri, ci possiamo solo accorgere che siamo noi il "più debole" e prendere atto di questo ci farebbe soffrire di più.

 

Foto di apertura Jan Vašek da Pixabay