Nuovo regime dei minimi, regime forfait, requisiti per l'infermiere libero professionista, considerazioni

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book 4600757 640La Legge di stabilità 2015 ha modificato quello che era il regime dei minimi e non ne consente più l'accesso creando il nuovo regime a forfait dove solo pochi infermieri libero professionisti potranno accedervi.

Il nuovo regime si chiama a forfait ma negli articoli del web è anche denominato regime dei minimi 2015, vediamo i requisiti per accedervi...

Un neolaureato che si trova ad inizio attività può aderire al regime forfait al momento dell'apertura della partita iva (LINK comunicazione agenzia entrate).

Chi apre la partita iva per la prima volta deve tener conto dei requisiti obbligatori:

  • non aver svolto in nessun modo nel triennio precedente la stessa attività, (dipendente, autonomo, associata o familiare),
  • tetto di reddito a 15000 euro,
  • lavoro dipendente concomitante che non può essere superiore al tetto di reddito.

Essenzialmente dei 15000 euro fatturati nel 2015 si pagheranno le tasse su un ricavo calcolato al 78% ad esempio:

reddito 14.000 euro si calcola il 78% che ci da una cifra di 10920euro sui quali si paghera il 15% e fa 1638 euro, tale importo per i primi 3 anni come nuova attività avrà una riduzione di 1/3 (nell'esempio 546 euro) portando le tasse da pagare a 1092 euro.

Importante non ci sono deduzioni di spese perchè non ci sarà più un imponibile su cui calcolare le tasse dato da differenza di costi e ricavi ma solo coefficenti da calcolare sui ricavi.

La LEGGE 23 dicembre 2014, n. 190 dai commi 54 all'89 spiega in modo tecnico tutti questi passaggi, ma li potete trovare semplicficati in molti articoli nel web. 

Il vecchio regime dei minimi si può dire che chiuderà per la totalità degli infermieri ma chiedete conferma al commercialista

Ora, piccole considerazioni.

Quando un infermiere fattura 15.000 euro anno?

Se apre la partita iva come neolaureato gli ultimi mesi dell'anno o se lavora in nero e questi sono i casi fortunati perchè in alternativa viene utilizzato come dipendente per pochi euro/ora.

Nel 2002 il tariffario consigliava un importo di 23 euro/ora una cifra che oggi è un miraggio per tanti colleghi, questo nuovo regime potrebbe comportare un ulteriore abbassamento del valore dell'attività professionale e a questo si aggiungerà un impoverimento importante del reddito economico per il passaggio inatteso dal regime dei minimi a quello ordinario.

Questa situazione richiede una presa di posizione da parte dei collegi per dare un punto di riferimento a tutti gli infermieri che si trovano a dover contrattare un importo orario senza avere cognizione di causa se darà un reddito decoroso o meno.

Se da un lato le decisioni del governo attuale iniziate nel 2007 hanno portato ad una segmentazione e frammentazione dei liberi professionisti con l'obiettivo di ridurre il costo del lavoro, ovvero di ridurre le entrate dei professionisti, questo obiettivo è raggiunto appieno.

Oggi serve un'azione dei collegi che facciano un tariffario nazionale esattamente come hanno in essere i Medici i fisioterapisti, i TSRM ma mancano ancora gli infermieri.