L’autonomia professionale dell'infermiere e la carenza organizzativa

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pexels karolina grabowska 4021779Il graduale percorso di affermazione della professionalità del personale infermieristico assume specifico rilievo nell’ambito in cui nei limiti delle competenze si pone non come un mero esecutore, ma in qualche modo agisce in autonomia nell’immediatezza anche senza la presenza del medico.

La riflessione degli infermieri dovrebbe ricordare il percorso compiuto attraverso la loro professionalità e non puo non comportare una loro autonomia decisionale e organizzativa.

Gli infermieri non possono disinteressarsi degli aspetti organizzativi del luogo di lavoro anche perché da una buona organizzazione puo far nascere situazioni nelle quali si sviluppa l’errore umano.

I difetti organizzativi, qualora seri e rilevanti devono quindi essere segnalati alla coordinatrice e/o alla dirigenza, anche a quella amministrativa in modo da lasciare traccia dei rilievi operati.

L’importanza delle segnalazioni sulle carenze proprio al fine di fare emergere eventuali responsabilità della dirigenza amministrativa che, in ipotesi, rimanga inattiva e non si faccia carico di risolvere i problemi emersi che incidono sulla funzionalità del servizio.

Il C.D. degli infermieri del 2009, all’art. 29 impone all’infermiere di concorrere con la sua attività a promuovere le migliori condizioni di sicurezza dell’assistito.

Un altro rilevante aspetto è quello della formazione degli infermieri che è un percorso continuo che non puo solo essere delegato ad altri soggetti , come il datore di lavoro, in quanto costituisce un'altra espressione di autonomia professionale sopra menzionata.

La responsabilità della formazione degli infermieri è un aspetto dell’autonomia organizzativa di questi professionisti ai quali compete occuparsi del loro aggiornamento professionale perché essi devono poter progettare le loro attività di formazione.

La carenza di organico deve essere segnalata tempestivamente al dirigente medico e alla dirigenza amministrativa.