Catetere venoso periferico, quanto può restare in situ?

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cdcLa gestione degli accessi venosi periferici ha avuto una modifica nella linea guida del CDC di Atlanta del 2011. L'attenzione agli accessi vascolari ha ricevuto un forte input con la linea guida del 2002 che dava un limite temporale ben preciso di 72-96 ore per un cambio routinario.

Oggi, dopo 9 anni il CDC di Atlanta del 2011 ha modificato questa posizione ma ha lasciato molti dubbi.

La linea guida del 2002 riportava:

Replacement catheters

Peripheral Venous Catheters Scheduled replacement of intravascular catheters has been proposed as a method to prevent phlebitis and catheter-related infections. Studies of short peripheral venous catheters indicate that the incidence of thrombophlebitis and bacterial colonization of catheters increases when catheters are left in place >72 hours (66,67,127). However, rates of phlebitis are not substantially different in peripheral catheters left in place 72 hours compared with 96 hours (128).

Because phlebitis and catheter colonization have been associated with an increased risk for catheter-related infection, short peripheral catheter sites commonly are rotated at 72--96-hour intervals to reduce both the risk for infection and patient discomfort associated with phlebitis.

La bibliografia di riferimento era:

  • 67:Band JD, Maki DG. Steel needles used for intravenous therapy: morbidity in patients with hematologic malignancy. Arch Intern Med 1980;140:31--4.
  • 68:Tully JL, Friedland GH, Baldini LM, Goldmann DA. Complications of intravenous therapy with steel needles and Teflon® catheters: a comparative study. Am J Med 1981;70:702--6
  • 127: Collin J, Collin C. Infusion thrombophlebitis. Lancet 1975;2:458.
  • 128: Lai KK. Safety of prolonging peripheral cannula and i.v. tubing use from 72 hours to 96 hours. Am J Infect Control 1998;26:66--70.

La raccomandazione è stata presa con la bibliografia disponibile allora e con gli aggiornamenti che la ricerca porta ci dovrebbero essere informazioni chiare e precise.

Nel  2011, il cambiamento radicale:

Sostituzione di Cateteri Periferici e Midline

1. Nell’adulto, non è necessario sostituire i cateteri periferici più frequentemente che ogni 72-96 ore al fine di ridurre il rischio di infezione e flebite [36, 140, 141]. Categoria 1B

2. A proposito della opportunità o meno di sostituire i cateteri periferici negli adulti solo in caso di indicazione clinica, non è possibile esprimere alcuna raccomandazione [142, 144]. Problema irrisolto. 3.

La bibliografia di riferimento è:

Alcune osservazioni

La domanda ce l'ho in testa da anni e la risposta semplice non mi piace.

Perchè dare un limite di 72 ore?

La spiegazione da un punto di vista biologico non c'è. Le agocannule sono compatibili per oltre 20 giorni, le flebiti hanno 3 cause principali, la sede, la manualità e le soluzioni infuse.

Se un agocannula infonde soluzioni che causano flebiti immediate come KCl è ovvio che le rimuovi appena non funzionano, oppure se ad esempio si infonde il fluoruracile che è un antimetabolita e fa sparire la vena anche con 3 giorni di terapia, che senso ha usare due vene se così il patrimonio venoso danneggiato è doppio, brucio 2 vene a ciclo e il paziente non arriva alla fine dei cicli senza mettere un PICC o un CVC ed entrare a pieno titolo nella popolazione a rischio infezione CVC.

La linea guida del 2002 ha favorito il consumo di agocannule e CVC?

Un affermazione forte ed inutile in un contesto italiano che produce pochi studi e ricerche in ambito infermieristico. 

Oppure la risposta più semplice, nel 2002 in mancanza di studi hanno scritto la prima cosa che gli è venuta in mente e dopo ammetterlo era un problema, se non inserire nel 2011 una disclaimer che la linea guida non è realizzata con metodologia evidence based.

Ma la domanda resta quanto possiamo lasciare un agocannula?

Fino a quando serve, se non ci sono segni di flebite e quando l'agocannula non viene più utilizzata perchè il ciclo di terapia endovenosa è concluso questa va rimossa.

Bibliografia

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