Pompe elastomeriche, possibilità e limiti

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elastomeroLa pompa elastomerica è uno strumento molto utilizzato per l'infusione continua in vena o sottocute di farmaci. Il dispositivo è relativamente semplice, un contenitore esterno di plastica rigida, un cilindretto interno su cui poggia l'elastomero, un raccordo esterno per il riempimento e, infine, un tubino di collegamento alla via di infusione.

Il palloncino interno è l'elastomero, un materiale elastico che mantiene una forza costante fino al completo svuotamento, la velocità d'uscita dipenderà dalla dimensione del calibro.

L'estremità colorata ha un punto con raccordo luer lock che consente di utilizzare una siringa per il riempimento dell'elastomero.

Il riempimento dell'elastomero deve essere effettuato con siringhe che hanno un raccordo "a vite" compatibile con il luer lock perchè la prima distensione dell'elastomero richiede di fare forza e se si sraccorda si crea uno spandimento a getto sconveniente.

La fase di riempimento dell'elastomero è la più delicata, NON si deve introdurre aria, l'aria all'interno dell'elastomero a seconda dei casi o blocca l'infusione o può portare ad un rischio per il paziente di microembolia diffusa.

Ricordo che: lavaggio delle mani, rispetto dell'asepsi, rispetto delle condizioni di sicurezza se si stanno usando chemioterapici sono passaggi obbligaori.

Il punto di riempimento deve essere poi protetto con il tappino usa e getta.

Riempito l'elastomero il tubo che raggiunge il punto di raccordo con il paziente, deve essere riempito a sua volta, se resta dell'aria all'interno l'infusione non parte perchè la compressione dell'aria riduce la forza della spinta e frena l'uscita dell'infusione.

Quindi, la soluzione da infondere deve arrivare fino al punto di uscita, a questo punto si può raccordare al paziente.

La pompa ha delle caratteristiche da conoscere:

  • il contenitore rigido trasparente consente di vedere quanto si è riempito e lo svuotamento dell'elastomero;
  • l'elastomero NON consente di vedere se ci sono precipitati, quindi si devono introdurre solo soluzioni la cui combinazione è nota per NON fare dei precipitati;
  • il volume massimo della pompa deve essere rispettato perchè riempire una pompa meno del suo volume ne consente un utilizzo come da indicazioni, riempirla oltre il volume indicato può avere una velocità alterata;
  • la velocità di uscita, ci sono modelli che hanno una sola velocità e modelli che hanno un raccordo a ghiera che consente di selezionare più velocità.

La velocità in uscita va moltiplicata per 24 così da sapere il volume infuso giornalmente. Ad esempio, una pompa da 250ml, a 2ml/ora infonderà 48ml al giorno e dopo 5 giorni e qualche ora dal posizionamento la vedremo finita. Mentre, la stessa pompa da 250 ml con una velocità d'uscita di 1,5 ml/ora potrà essere utilizzata per un'infusione di 7 giorni.

Questa tipologia di pompe è utilizzata per infondere chemioterapici se collegate ad un PICC o un CVC o antidolorifici e non richiedono ulteriori controlli se la pompa è preparata ad arte.

Un ulteriore sicurezza è data dal tubino a prova di compressione, mentre il CVC o il PICC se hanno un piegamento sotto la medicazione possono bloccare l'infusione.

Le pompe che hanno la possibilità di regolare la velocità di solito sono utilizzate nel post operatorio con gli antidolorifici, in questo caso su prescrizione medica si può aumentare la velocità per un periodo più o meno lungo.

La pompa elastomerica NON ha un dispositivo che evidenzia se l'infusione è in corso,  e la bassa velocità non consente di comprendere se l'elastomero si sta svuotando. Se vengono utilizzate su cateteri venosi periferici è necessario che siano raccordate ad una prolunga a 3 vie così che per fare dei controlli non si causino movimenti sull'ago cannula che possono provocare flebiti.

Il basso flusso della pompa elastomerica consente anche l'infusione continua di farmaci antidolorifici nel sottocute. 

Possibilità e limiti

E' possibile ricaricare una pompa elastomerica?

Sì, la ricarica è fattibile ma non consigliata: anche se alla prima carica abbiamo rispettato la massima asepsi e agito su di un connettore mai utilizzato prima. Se ci raccordiamo di nuovo ci sarà, di conseguenza, un aumento del numero di procedure che possono portare ad un maggior rischio di contaminazione e non deve succedere.

E' possibile lasciare l'aria nel palloncino dell'elastomero?

No, se l'elastomero ha una bollicina piccola non succede nulla, 1 ml in 30 minuti non causa danni, ma e è stato caricato male e il volume dell'aria è di decine di ml allora la pompa va rimossa e gettata, perchè potrebbe causare microembolie gassose.

E' possibile che l'elastomero si blocchi?

Sì, se è presente una bollicina d'aria nel tubino bianco questa si distribuisce nella lunghezza per 1-3 cm di raccordo e va rimossa perchè altrimenti l'infusione si frena, è sufficiente sraccordare la pompa e attendere che l'aria scorra ed esca.

La pompa elastomerica non si blocca, il flusso si arresta spesso per ostruzioni a valle nella parte che riguarda il CVC o il CVP. Ad esempio, se c'è una piega nell'ago cannula perchè il paziente si è mosso come se non avesse nulla allora deve essere riverificata tutta la via. Se possibile usando una prolunga con raccordo a 3 vie di 10 cm così da essere facilitati nelle manovre.

La pompa elastomerica, dove la metto?

La pompa elastomerica è uno strumento che dovrà essere portato dal paziente per tutto il tempo dell'infusione e quindi deve essere informato che è uno strumento robusto che il tubino regge lo schiacciamento e il piegamento, ma non la trazione diretta nel punto di ingresso dell'infusione.

Inoltre, è apprezzato dal paziente un marsupio in cintura o una borsina per riporre l'elastomero che favoriscono l'autonomia del paziente.

La capacità tecnica dell'infermiere nella preparazione dell'elastomero deve essere ineccepibile ed affiancata dalla capacità comunicativa per far comprendere al paziente l'utilità e la semplicità del dispositivo e che in caso di dubbio può chiedere in qualsiasi momento.

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