Slow Nursing, nasce un nuovo movimento di pensiero?

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Slow Nursing 2016Qualche tempo fa mi ha contattato Luciano Urbani per fare il moderatore al convegno Slow Nursing, io mi entusiasmo subito ma Slow Nursing richiama ad un idea che potrebbe essere l'opposto di Infermieri-Attivi (active nurses?), comunque mi fido di Luciano e vado a fare il moderatore.

La sede molto bella, in fondo c'era uno sponsor (Teleflex) che ha fatto uno sforzo non indifferente dato che il congresso non era a tema con la sua linea di prodotti.

Assieme a Melania moderatrice e filosofa conoscitrice del settore sanitario ripassiamo un attimo il nostro ruolo, poi alle 9.00 tutto pronto, ma Luciano mi segnala che ci sono dei colleghi in arrivo, visto che vengono di sabato ad un congresso senza crediti ECM, giustamente li dobbiamo aspettare.

Quindi l'idea di Luciano, Franco presenta il tuo sito così fai vedere cosa ci trovano, il PC è collegato si apre il browser, apro infermieriattivi.it, ma il sito era impraticabile.

Sul Pc si era installato un AdAware malevolo che aveva rinominato l'icona di Chrome in mozilla, l'home page del browser era un motore di ricerca strano e ad ogni click si aprivano due o tre banner.

Quindi l'anteprima del congresso vedere in diretta come dei truffatori online riescono a sfruttare il PC nostro malgrado, ingannando anche chi li paga.

slow nursing 2016 Luciano

In foto:Luciano Urbani durante gli ultimi controlli prima di iniziare il convegno

Alle 9.30 parte il diretto Luciano Urbani, da Zelarino.

Luciano apre il suo intervento condizionando il tutto al requisito fondamentale dell'agire: "onestà", non solo per la professione ma dell'intera società di cui siamo parte integrante. Presenta alcuni aspetti della situazione attuale dell'infermiere e ed alla fine non dà delle risposte, non dà delle colpe, ma ci lascia delle domande. Infine rilancia il quesito deontologico sull'uso delle sacche urine non sterili: perché l'ordine professionale ancora non prende posizione, così come ha fatto la FNONCeO per i bisturi che non tagliano?

Poi è il turno di Biancat ed ho visto con i miei occhi che anche un professore docente, dirigente, ecc.. può essere un "animale da palcoscenico", andava a destra e manca e non riuscivi a staccare gli occhi da lui.

Ci ha portato a definire i ruoli e la loro importanza, partendo da un esempio caro a tutti la famiglia, ma non basta è entrato poi nel presentare come le differenze del gruppo di lavoro siano un ottimo terreno di crescita e sviluppo di nuove potenzialità ed al contrario l'eccessiva omologazione ed uguaglianza porta allo spegnimento ad essere incapaci ad affrontare le novità.

Quindi pausa pranzo

Nel pomeriggio

Ruggero Zanin filoso ci ha proposto un distinguo notevole fra operaio e professionista e come cambia il concetto di responsabilità.

Valter Fascio

Ci porta dalle origini del prendersi cura al diffondersi di una cultura della cura che ha molto a che fare con la sua visibilità, che nel caso dell’assistenza avviene soltanto attraverso le ‘azioni’ concrete dei protagonisti. Azioni che nell’assistenza diventano risposta a bisogni specifici delle persone, primarietà ontologica della cura dell’uomo, e atti comunicativi interni alla ‘prestazione’ infermieristica, i quali necessitano del ‘tempo’ indispensabile per cercare sia il ‘significato’ della nostra relazione con l’utente che il nostro stesso ‘stare al mondo’. 

Giuliano Bon

Entra nel dettaglio di come riflette e progettare l'assistenza tenendo presente le esigenze reali consenta rilevarne l'efficacia. L'esempio del territorio con i pdta consentono di seguire i casi e mantenere le persone più stabili al proprio domicilio e gli si offre una migliore qualità della vita.

Marcella Gostinelli

Chiude la giornata affrontando problemi attuali in un dibattito aperto con il pubblico anche con momenti di discussione molto viva.

Ma andiamo oltre l'orario previsto e purtroppo alcuni colleghi devono andare via a causa dell'orario del treno.

Le domande del pubblico anche non sanitario sono state molto dirette alle necessità di un assistenza più personalizzata verso le esigenze e che il punto critico resta sempre la comunicazione.

A fine giornata non si è parlato di "nuove competenze" ma delle competenze attuali della necessità di valorizzarle e definirle per metterle in pratica per tutte le potenzialità che hanno.

Slow Nursing è un momento che tutti gli infermieri che vogliono crescere o migliorarsi affrontano perchè fanno il punto e poi decidono di agire.

Quindi la domanda che l'aula ha posto a Luciano è stata, "a quando il prossimo incontro?", una domanda che ci ha dato anche una risposta, ovvero, un movimento di pensiero sta nascendo.

I materiali del convegno saranno resi disponibili appena possibile sul sito di Luciano Urbani www.inferweb.net