Ospedali questi sconosciuti...

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Quando una persona entra in ospedale si sente spaesato soprattutto se entra per la prima volta in quella determinata struttura. Così come mi sento io se vado in un ospedale a trovare un amico.

Ci sono alcuni piccoli trucchi e accortezze da tenere presenti...

Quando una persona arriva in un ospedale che gli è sconosciuto lo si riconosce subito, si inizia a guardare attorno ruotanto la testa e dopo un po' sembra voler urlare però si contiene e inizia a chiedere alla prima persona vicino a lui che ha qualcosa di simile a una divisa.

Questa persona potrebbe essere fortunata e trovare un operatore sanitario che gli dice:

- guardi li davanti a lei c'è scritto informazioni chieda alla persona dietro al vetro le dirà tutto...

Oppure uno sfortunato trova un volenteroso che gli da le indicazioni più incredibili  e dopo ore arriverà da qualche parte.

Il primo passo quando si accede in un ospedale è chiedere in portineria o all'ufficio informazioni. Un passo semplice che aiuta molto, mi ricordo l'ospedale di Imola che ha i percorsi segnati con i pallini per terra. Probabilmente si sono segnati le domande frequenti e hanno segnato i percorsi una bella idea e quello della portineria ti dice segua i pallini rossi fino alla fine c'è l'ascensore salga al primo piano... facile.

L'ospedale non è un albergo.

In ospedale c'è un impegno continuo per migliorare il confort per non far percepire il disagio di un posto nuovo, la lontananza da casa, ma non è un luogo di villeggiatura dove far venire gli amici ad ogni ora.

Sembra una cosa banale ma tante persone se lo scordano e capitano in reparto durante il giro letti, il giro visita o quando devi fare medicazioni o altro e sono scocciati e tocca all'infermiere fare il cattivo, e ricordare che non è orario di visita.

Gli orari questi sconosciuti, una volta dentro si scorda di guardare l'ora e ci sono giornate che ti trovi i parenti fino a tardi, tanto che devi controllare tutto il reparto per ricordare per l'ennesima volta l'orario di visita.

Il visitatore, faccio quello che mi pare

C'è esiste questo tipo di visitatore non ha bisogno di aiuto sa tutto entro quando vuole con aria ingenua e sorpresa, è quello che inizia la frase - lo so che non è orario di visita ma ci metto solo un minutino- e non lo chiede alla capo sala ma all'infermiere che va di fretta e che sta facendo tre cose contemporaneamente, poi per mettere avanti le mani appena passa un altro anticipa la domanda, l'altro infermiere mi ha detto che posso per un minutino. E dopo ore è ancora in giro.

A parte questi aneddoti divertenti tantissimi visitatori sono rispettosi del lavoro attorno ai loro cari.

L'ospedale vuole lavorare attorno all'ammalato e a bisogno anche dell'aiuto dei visitatori perchè il tempo che i reparti perdono dietro ai visitatori è tempo in meno dedicato ai pazienti.

Due cose semplicissime, una telefonata prima di recarsi in ospedale e chiedere in portineria l'orario di visita e quando si è in un ospedale che non si conosce chiedere in portineria o all'ufficio informazioni.

 

Foto di Parentingupstream da Pixabay