Buonanotte Madame

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madame1Mi chiamo Alessio Biondino e sono, come tutti voi, un infermiere. Un infermiere che a un certo punto della sua attività professionale ha scritto un romanzo. Perché?

Non potevo fare altrimenti: mi è sgorgato a cascata sulla tastiera del pc in pochi giorni, impetuosamente, senza che riuscissi a frenare o a rallentare in qualche modo le rapide dei miei pensieri. Perché alcune storie, alcune emozioni, alcune risate e la forza intrinseca di alcuni rapporti umani sono veramente impossibili da non raccontare.

Il libro è liberamente ispirato alla mia reale esperienza professionale e descrive la relazione d’aiuto instauratasi tra un infermiere (me) e una paziente malata di SLA.

Si intitola “Buonanotte, madame” e racconta soprattutto di cura, di libertà, di un rapporto umano rigenerante e di una prorompente voglia di vivere. E’ dedicato alla protagonista (...), è introdotto dalla prefazione di Mina Welby (Co-Presidente Associazione Luca Coscioni Per la Libertà di Ricerca Scientifica) e uscirà a fine ottobre 2014 per 0111 Edizioni.

Tra i suoi obiettivi c’è quello di accendere un faro sulla vita dei tanti malati gravi costretti a domicilio da patologie invalidanti, per far capire che non sono sempre e solo esseri sfortunati, vulnerabili, disperati e tristi in attesa di una morte inevitabile (come pensa la maggior parte della gente); ma che spesso sono persone serene, forti, a volte addirittura felici, in pace con la loro condizione di malattia, che vogliono solo un aiuto per riorganizzarsi e per ricominciare a vivere serenamente.

Sì, la SLA è una malattia devastante. E in un periodo come questo, dove è nata una moda fatta di secchiate gelate in testa (che per fortuna sta facendo raccogliere molti soldi per la ricerca), nominare questa sigla è piuttosto facile.

Ma chi lo leggerà capirà che il mio romanzo, nonostante racconti anche di quella che è una terribile patologia, di quelle che sono le tante limitazioni che essa comporta e descriva parte delle preoccupanti carenze assistenziali del nostro paese, si concentra su tutt’altro.

Su quanto una sana relazione d’aiuto infermiere-paziente possa rigenerare e aiutare a far vedere la vita da punti di vista differenti, ad esempio.

Sul fatto che in realtà non esistono malati “incurabili”, ma solo “inguaribili”.

Su quanto un’incontenibile voglia di vivere sia veramente difficile da intaccare o da reprimere.

E su quanto spesso sia bello, terapeutico ed inevitabile… nonostante tutto… RIDERE.

Un saluto affettuoso a tutti i colleghi che seguono www.infermieriattivi.it!

Il libro è disponibile su Amazon https://amzn.to/2VTHSJj