Cosa faresti se fossi il presidente IPASVI?

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fantasy 2861107 640E' la domanda che mi è stata posta in un'intervista su Thedailynurse.eu e fra tutte le domande questa apparentemente è semplice; ma in realtà è una di quelle domande che frullano in testa e ci pensi.

Il presidente IPASVI può proporre e sostenere delle iniziative ma non tutto e quindi se avessi la possibilità di scegliere dei progetti cosa farei sarebbero utili per la professione è perchè? 

 Svilupperei 4 punti semplici ma utili per tutti

  1. Ripristinerei la rivista cartacea e i suoi inserti

Internet offre tante informazioni ma non sono contestualizzate alla nostra professione, poi è noto che su internet non si legge con lo scopo di approfondire un argomento simile a una chiacchierata veloce con i colleghi; mentre una rivista consente di leggere con attenzione e rileggere ed approfondire l'argomento.

Insomma se internet ha come paragone una chiacchierata una rivista è una lezione in aula.

I modelli di comunicazione sono diversi e a casa mia mostrare ad amici e parenti che la mia professione ha una rivista dedicata è un punto di vanto, se poi ci sono dei volumi di approfondimento sarebbe il massimo.

  1. Metterei in rete tutte le riviste dei collegi, indicizzando gli articoli perchè nei collegi è scritta la nostra storia e deve essere accessibile

I collegi più piccoli non hanno una rivista ma alcuni hanno le riviste da almeno 50 anni e nei loro articoli è raccontata la storia della nostra professione, sia da un punto di vista locale ma anche nel dettaglio delle tecniche conoscendo gli anni di nascita e sviluppo e in quali reparti è stata diffusa una determinata tecnica.

Le riviste dei collegi devono essere le nostre riviste devono diventare un patrimonio di tutti in quanto presentano la nostoria e se siamo una professione con un passato importante possiamo avere le basi solide e forti per affrontare le difficoltà del futuro.

  1. Definirei un gruppo permanente per definire gli standard delle diagnosi e le tecniche infermieristiche con rappresentanti in tutti i collegi, per produrre monografie sulle tecniche

Un gruppo in rete con dei referenti in ogni collegio potrebbe redigere dei documenti che hanno una valenza nazionale. I refenti nei collegi sarebbero un contatto diretto con gli infermieri che hanno idee e vogliono presentare varianti di una tecnica. L'obiettivo finale è redigere monografie e documenti sulle tecniche e le diagnosi infermieristiche.

Tutti sono concordi con le diagnosi infermieristiche ma ignoriamo che il NANDA è un'associazione che ne ha definite alcune e ci ha messo il copyright sopra. Alla faccia della divulgazione infermieristica, in cui dovresti pagare solo per averle citate.

Fra le tecniche infermieristiche però non vanno dimenticati i coordinatori che hanno necessità di modelli organizzativi validati applicati ai contesti e soprattutto un gruppo di pari potrebbe decidere se ci sono modelli organizzativi che andrebbero considerati obsoleti e pericolosi. 

  1. Finanzierei e sosterrei progetti di ricerca sulle idee degli infermieri, chi lavora non può realizzare progetti di ricerca validi in tempi brevi, un gruppo di lavoro dedicato sarebbe una risorsa per tutti

Un infermiere che lavora e ha famiglia non può realizzare uno studio perchè la complessità di uno studio scientifico è elevata e il tempo necessario per la sua realizzazione sono tali che una volta realizzato il progetto sono passati anni e forse la voglia è sciamata.

Però un gruppo nazionale di supporto che sia collegato ai collegi potrebbe raccogliere le idee valutare la sua fattibilità e sostenerle fino alla stesura dell'articolo finale in inglese.

In queste 4 semplici idee la rivista tornerebbe il nostro canale divulgativo, il nostro biglietto da visita in cui convergerebbero le azioni dei singoli infermieri mediate dai collegi nel rispetto delle loro attività...

Piccole idee che potrebbero non realizzarsi anche se fossi per davvero presidente IPASVI perchè sicuramente gli ostacoli dati dai lavori routinari e dalla pigrizia altrui sarebbero tantissimi, però forse se lasciate libere, chissà... Tu cosa faresti?

 

Foto di Stefan Keller da Pixabay