Quando il paziente rientra dalla sala operatoria, l'infermiere cosa può dire?

Il paziente rientra dalla sala operatoria, l'infermiere lo accoglie ed i familiari in attesa da ore chiedono all'infermiere: come è andata?

L'aspetto del paziente al rientro dalla sala non è qualcosa a cui sono abituati, il loro familiare è appena stato operato, è addormentato, ha una o più flebo e dal suo corpo escono dei tubi, nel suo letto sono collegati dei contenitori con dei liquidi all'interno. 

Si devono rispettare le attese dei familiari?

Il paziente e i familiari a volte non sanno che si è entrati in quel momento dell'intervento chirurgico chiamato post operatorio, un momento di lavoro che l'infermiere di reparto ha ripetuto migliaia di volte, ma per il paziente e i familiari è la prima volta che viene vissuto.

Arriva il paziente in camera...

Arrivano anche i timori, le incertezze e le domande:

  • come è andato l'intervento?
  • come sta?
  • perchè...

L'infermiere è preso fra i familiari e il paziente, quindi con tono adeguato, fermo e professionale si dice a tutti:

Buongiorno, signori, uscite dalla camera che devo scoprire il paziente poi vi dico tutto.

Usciti familiari, amici e parenti dei vicini si controlla il paziente, appena rientrato.

Verificato lo stato di coscienza, si chiede educatamente il permesso di scoprirlo per verificare le medicazioni, il posizionamento corretto del corpo, il corretto funzionamento e posizionamento di eventuali drenaggi.

L'infermiere verifica i parametri vitali, le terapie da infondere, i dispositivi di infusione, se ha freddo, se ha tremori evidenti.

Quindi si impostano le terapie, di solito infusionali, che sono state prescritte.

Poi, i familiari rientrano, quali informazioni dare?

Prima di tutto dobbiamo ricordarci se il paziente ha dato indicazioni o limitazioni per le informazioni, in questo caso ci si ferma.

La prima cosa da chiarire è che l'infermiere era in reparto a lavorare e non in sala operatoria, quindi non può dare informazioni sull'intervento e che il chirurgo arriverà appena avrà finito in sala operatoria.

Quindi l'infermiere porta tutti al presente, alle condizioni attuali ed a cosa è atteso e cosa non atteso.

L'infermiere conosce la tipologia dell'intervento e le reazioni attese, può informare su cosa si vede, come deve essere il funzionamento normale e cosa non fare.

Ci sono dei punti che l'infermiere dovrebbe presentare in modo che i controlli semplici sul post-operatorio siano maggiori e l'infermiere dovrebbe  presentare nell'ordine, cosa si vede, cosa non deve fare il paziente, la posizione che deve mantenere, e cosa segnalare tempestivamente.

Cosa si vede?

La medicazione è pulita, i drenaggi sono già ad un certo livello, ruolo dei drenaggi, la presenza di dispositivi per ridurre il dolore.

Cosa non deve fare?

Bere, mangiare, spostarsi come se non fosse niente e soprattutto essere riservati e timidi nel segnalare i problemi.

Soprattutto non si deve chiedere di vedere/parlare con il medico/chirurgo quando si vuole segnalare un dolore o un problema nell'immediato post operatorio, questo perchè la richiesta potrebbe essere intesa come la necessità di un colloquio che avverrà con i tempi del lavoro, forse dopo qualche ora.

E' necessario che un problema venga segnalato all'infermiere e questi "investito" della responsabilità di chiamare il medico o il personale adeguato alla soluzione del problema.

Quale posizione mantenere?

La posizione spesso è supina e se la mobilizzazione laterale è possibile deve essere fatta con l'assistenza di un operatore, le prime volte che si alza deve chiamare e non fare da solo.

La gestione del dolore

Questo è l'aspetto più impegnativo, il dolore di un intervento di protesi di ginocchio può essere controllato con un'infusione continua in un catetere perinervoso, un legamento crociato può fare malissimo, ma questo non vuol dire che l'intervento ha dei problemi.

La pompa antalgica nel perinervoso è efficace nella parte superiore della gamba se invece il dolore è sotto il ginocchio è normale e deve chiamare l'infermiere per la terapia antalgica sistemica.

Il dolore può essere ridotto con i farmaci ma il paziente deve essere informato che fisiologicamente c'è un dosaggio massimo, e per una maggior efficacia va associato anche ad una postura corretta e al rilassamento muscolare.

Cosa segnalare?

Anzi come segnalare, c'è il campanello, non bisogna allontanarsi dal paziente per cercare qualcuno, si deve usare il campanello.

Si deve segnalare la flebo finita, il dolore che aumenta e se non si riduce dopo l'assunzione di un farmaco.

Nelle anesesie spinali, segnalare il dolore al basso ventre per valutare se è presente un globo vescicale.

I drenaggi pieni o le medicazioni che si sporcano improvvisamente.

A seconda dell'intervento l'infermiere passa regolarmente, questo non toglie che in caso di necessità deve essere chiamato e sarà lui ad avvisare tempestivamente il medico di reparto, se necessario.

L'informazione al paziente e ai familiari va adeguata alle necessità della prima giornata per non sovraccaricarli di informazioni e rendere inefficace la comunicazione.

Malgrado l'estrema sintesi delle cose che ho riportato su quanto può dire/fare l'infermiere per controllare che durante il post operatorio sia tutto sotto controllo, che ci siano standard di qualità e sicurezza elevati, l'infermiere sa che solo pochi pazienti e familiari si accorgeranno del suo lavoro... ma non importa, domani è un altro giorno.

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