GAVeCeLT raccomandazioni accessi venosi 2024

raccomandazioni gavecelt
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Il GAVeCeLT (gruppo accessi venosi centrali a lungo termine) ha pubblicato le raccomandazioni per l'impianto e la gestione degli accessi venosi dal titolo RACCOMANDAZIONI GAVeCeLT 2024 PER LA INDICAZIONE, L’IMPIANTO E LA GESTIONE DEI DISPOSITIVI PER ACCESSO VENOSO".

Il documento di 70 pagine indirizzato agli addetti ai lavori e la sua realizzazione non nasce da una ricerca bibliografica ma dall'esperienza ventennale degli autori.

 Il documento è stato realizzato a cura di Mauro Pittiruti e Giancarlo Scoppettuolo e lo puoi scaricare dal seguente link:

2024-raccomandazioni-gavecelt.pdf4.57 MB

Il documento non è un bel lavoro di grafica, non presenta un indice cliccabile e l'impaginazione è monotona, ma per gli addetti ai lavori è ricco di contenuti utili.

Il documento ha una prima parte introduttiva dove affronta le definizioni ma anche gli aspetti organizzativi.

Nella seconda parte si entra nel dettaglio della gestione.

Il documento può essere completato con i volumi del GAVeCeLT perchè non entra molto nel merito delle complicanze.

Sulle complicanze ci si dovrebbe concentrare di più, perchè rilevare tempestivamente una complicanza consente di ridurre i danni al paziente.

Questo è il miglior documento sugli accessi venosi disponibile, ed è un'ottimo strumento per confrontare la propria realtà lavorativa.

Come infermieri siamo però i primi che ci troviamo davanti a complicanze e mi preme sottolineare che dovrebbero avere una classificazione che si associ alla classificazione degli accessi vascolari, in questo modo si può sollecitare l'attenzione alla cura regolare degli accessi venosi.

La riflessione è che in realtà c'è ancora molto da scrivere, io vedo almeno 2 aree grigie.

  1. La prima area grigia è il midline che viene definito periferico; eppure ha le complicanze in fase di impianto, al pari di un PICC e in fase di gestione al pari di un CVC quindi deve meritarne le stesse attenzioni.
  2. La seconda area grigia sono le emulsioni lipidiche, le note "flebo bianche", che anche se hanno un valore di osmolarità che in teoria le rende adeguate all'infusione periferica hanno un effetto "detergente" sulla parete venosa che letteralmente la scioglie. La conseguenza è che la vena e dopo 2-3 giorni ha uno stravaso con infiltrazione dell'emulsione nei tessuti.

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