Il BMJ critica l'obiettività del NICE nel produrre Linee Guida

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Le linee guida hanno un ruolo importante per indirizzare e favorire le migliori scelte sanitarie nell'interesse dell'assistito.

Il British Medica Journal oggi solo BMJ o theBMJ ha pubblicato un editoriale che apre una controversia sul peso del rapporto costo beneficio che la Linea Guida deve avere per proporre delle raccomandazioni.

Come infermieri assistiamo quotidianamente agli interessi economici che entrano in gioco, che siano delle Aziende produttrici di prodotti sanitari o degli Stati che erogano le prestazioni sanitarie gli importi coinvolti nelle raccomandazioni possono arrivare ad essere stratosferici.

Quindi la scelta di introdurre una nuova tecnologia, una nuova procedura ha sempre delle conseguenze sulla salute perchè l'aspetto economico ha risorse finite e quindi un nuovo prodotto può portare a tagli per altre aree della sanità.

https://www.bmj.com/content/383/bmj.p2571 

Secondo il BMJ il NICE sta perdendo la sua posizione di fonte affidabile di orientamento?

Il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) è un ente pubblico Inglese che sviluppa le linee guida sanitarie per il Servizio Sanitario Nazionale.

Ovviamente l'obiettivo dichiarato è di arrivare a fornire “la migliore assistenza ai pazienti, garantendo al contempo valore per il contribuente”. 

Il NICE è stato in prima linea nello sviluppo di metodi per la valutazione economica, ma le recenti raccomandazioni hanno portato a conflitti con i medici. 

Ad esempio, quando la bozza di una linea guida sugli aneurismi ha proposto di limitare l’accesso a nuovi trattamenti minimamente invasivi per motivi di rapporto costo-efficacia, queste scelte sono state osservate con altre linee guida.

Secondo l'editoriale il NICE ha scelto il costo per anno di vita aggiustato per la qualità (QALY) come base per le sue valutazioni economiche.

Le linee guida spesso sono portatrici di indicazioni e di innovazioni l'esempio osservato e riportato dal BMJ fa notare come invece la LG non portasse un apporto di innovazione ma una contrazione.

Come infermieri possiamo osservare che l'innovazione tecnologica in Italia ha velocità diverse ed è sempre più costosa perchè si utilizzano tecnologie sempre più complesse che richiedono specialisti che non vengono più formati all'interno.

Sappiamo anche che le risorse non sono infinite e fare investimenti in un settore può portare a contrazioni in altri.

Quale sia il modello per creare linee guida, condividerle e vederne l'efficacia dell'applicazione dovrebbe essere motivo di discussione condivisa.

In Inghilterra ed in altre Nazioni ci sono ENTI che realizzano le linee guida coinvolgento i professionisti, poi le condividono e le tengono aggiornate.

In Italia la produzione di linee guida dal 2017 (prima era sostenuto da poche associazioni e dalle Regioni) è lasciato alla volontà delle associazioni scientifiche di associarsi e produrre o tradurre linee guida e se possono di tenerle aggiornate.

Il costo in termini di tempo e quindi economici potrebbe rendere difficile se non impossibile il successivo aggiornamento di una linea guida originale da parte di associazioni scientifiche più piccole.

Questo crea dei gap temporali, fra la pubblicazione di articoli scientifici validati e la loro introduzione nelle linee guida, inoltre c'è anche il gap temporale fra le traduzioni di linee guida internazionali incorporate fra le LG nazionali che sono validate dall'ISS.

L'evidenziare i problemi di un sistema scientifico di Linee Guida ingessato da una legge che non apporta fondi per chi produce linee guida vuole essere uno stimolo per un sistema che ha ampi margini di miglioramento.

 

Foto di Sebastian Beck