L'infermiere e il cateterismo vescicale, aspetti generali

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catetere vescicale mani infermiereIl cateterismo vescicale consiste nell'introduzione di un tubo per via uretrale con lo scopo di evacuare il contenuto della vescica che sia l'urina o il sangue.

Affrontare una riflessione sugli aspetti generali è un passaggio obbligatorio per chi si trova a posizionare un catetere vescicale. 

Negli ultimi decenni il cataerismo vescicale ha visto una sua evoluzione in alcuni passaggi importanti, come la diffusione dell'utilizzo dei cateteri in silicone, la diffusione del cateterismo vescicale a circuito chiuso e l'uso dei kit per cateterismo vescicale che consentono di farlo con una procedura sterile.

Il posizionamento del catetere è un momento molto importante, perciò di seguito mi riferirò solo a questa fase; ci sarebbe molto da dire anche riguardo la gestione successiva della procedura ma per ora non l'affronterò.

La comunicazione

Il primo aspetto da curare nella procedura è la comunicazione perché la metodica della procedura entra in una sfera più intima e personale. Molto spesso ci si inizia a concentrare solamente sulla manualità perchè risulta  più facile da apprendere, tralasciando quest' aspetto fondamentale. 

L'infermiere che decide di migliorare la propria comunicazione con il paziente lo fa perché ne riconosce l'importanza, al pari delle del miglioramento della manualità e in generale della tecnica.

Molti infermieri hanno una buona capacità comunicativa innata, ma quello che può mancare nel rapporto con il paziente è l'ascolto per identificare le persone che hanno bisogno di una comunicazione su misura perchè hanno esigenze particolari.

Questo a volte può comportare che ci si trovi di fronte a contrasti con il paziente che ne determinano l'insuccesso della procedura ancora prima dell'inizio.

Ignorare le brutte esperienze è un atteggiamento spontaneo, più difficile ma molto utile è riflettere sulle possibili cause scatenanti, quale sia stato l'errore di comunicazione ed è indispensabile cercare delle soluzioni su misura per quel caso che entreranno a far parte del patrimonio delle proprie esperienze lavorative.

La giusta comunicazione che si attua con un paziente non è solo "consenso informato" o una mera questione di linguaggio tecnico e formale ma si compone di altri fattori come  la postura, le espressioni del volto, il tono delle parole che vanno adattati alle capacità di comprensione del paziente.

Il modo in cui si comunica la necessità di eseguire la procedura esprimono la professionalità dell'infermiere e danno più sicurezza al paziente. 

L'organizzazione della procedura

La procedura di solito richiede un kit per cateterismo vescicale: un catetere vescicale di tipo/calibro adeguato e sacchetto di raccolta diuresi sterile.

La conoscenza delle proprie capacità e degli spazi di lavoro consentono di preparare il materiale con cura e di poter eseguire un cateterismo vescicale a un operatore. Nel caso in cui sia necessario non si deve esitare a chiamare un collega per essere supportato.

Il cateterismo vescicale è una tecnica semplice?

Se non si riflette su cosa si sta facendo potrebbe sembrare una banalità, ma in realtà il cateterismo vescicale richiede una manualità che sia sensibile e delicata per evitare traumatismi e riconoscere tempestivamente la presenza e la tipologia degli ostacoli.

In questo caso chiamare un collega più esperto o un urologo, evidenzia una capacità decisionale matura e professionale.

Il cateterismo vescicale nell'uomo e nella donna sono differenti per i diversi aspetti anatomici, psicologici e per le differenze anatomo patologiche che possiamo incontrare.

Il cateterismo è una tecnica sicura?

Il cateterismo vescicale è il primo motivo di infezioni ospedaliere e per qualche motivo è la tecnica meno soggetta a monitoraggio e a corsi ECM.

Un cataterismo vescicale se ben eseguito è sicuro, ma è necessario sapere che si possono causare delle lesioni a volte temporanee a volte permanenti nei pazienti.

Complicanze organiche di cui si può avere riscontro rapidamente:

  1. se durante il cateterismo il palloncino si gonfia in uretra causando dolore e ematuria, 
  2. se il catetere è lubrificato poco e si possono originare delle lesioni all'uretra che possono causare dolore fino ad avere delle vere e proprie stenosi uretrali,
  3. se c'è la presenza di febbre e brividi nelle ore successive alla procedura è necessario capire se è dovuto a una tecnica poco precisa oppure a una presenza di una batteriuia precedentemente asintomatica che poi causa la febbre.
  4. Come verificare se il cateterismo è riuscito bene?

La verifica formale di un buon cateterismo non esiste ma, perchè si attua solo il monitoraggio delle complicanze come le infezioni ospedaliere.

Chi ha posizionato il catetere vescicale può fare una verifica informale del proprio operato in modo da comprendere se ha lavorato bene o se deve mIgliorarsi in qualche passaggio.

Come fare è semplice, il giorno successivo, verificare se il paziente ha febbre o dolore, ricordandosi che la presenza del catetere può essere fastidiosa ma  non dolorosa.

La scelta di riflettere sul proprio operato e di adottare dei piccoli cambiamenti per migliorare la propria tecnica fa parte del processo di crescita del professionista, paradossalmente per quella che è la prima causa di infezioni ospedaliere non ci sono corsi o sono veramente rari.

Per approfondire le complicanze del cateterismo vescicale (leggi qui).

 

Foto di eliola da Pixabay