La malattia di Lyme è un'infezione causata da un batterio (Borrelia burgdorferi, per questo anche denominata "Borelliosi"), la cui caratteristica è la trasmessione attraverso le punture di zecca.
Attualmente è molto diffusa nel mondo, con mezzo milione di persone che ne soffrono ogni anno solo negli Stati Uniti.
L'Italia ha poche regioni in cui è presente questo tipo di zecca come il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, il Veneto, l’Emilia Romagna, il Trentino Alto Adige (Provincia autonoma di Trento), mentre nelle Regioni centro meridionali e nelle isole le segnalazioni sono sporadiche, con un centinaio di casi l'anno.
I sintomi tipici includono febbre, mal di testa e affaticamento che sono molto comuni in tutte le malattie, ma se è presente una caratteristica eruzione cutanea chiamata eritema migrante, allora è possibile pensare alla malattia di Lyme.
La malattia di Lyme viene diagnosticata dal medico sulla base dei sintomi, dei reperti fisici (eruzione cutanea) e della possibilità di esposizione a zecche infette.
- si verifica in circa il 70-80% delle persone infette,
- inizia nel sito di una puntura di zecca dopo un ritardo da 3 a 30 giorni (in media è di circa 7 giorni),
- si espande gradualmente nell'arco di diversi giorni raggiungendo fino a 12 pollici o più (30 cm) di diametro,
- può essere caldo al tatto ma raramente provoca prurito o dolore,
- a volte si cancella man mano che si ingrandisce, risultando in un bersaglio o un aspetto a "occhio di bue",
- può apparire su qualsiasi area del corpo,
- non sempre si presenta come un eritema migrante “classico”.
La terapia prevede l'utilizzo di antibiotici ad ampio spettro, se iniziata tempestivamente consente di guarire dalla malattia, ma se non trattata, l'infezione può diffondersi alle articolazioni, al cuore e al sistema nervoso.
L'artrite di Lyme
La cardite di Lyme
La cardite di Lyme si verifica quando i batteri della malattia di Lyme entrano nei tessuti del cuore. Ciò può interferire con il normale movimento dei segnali elettrici dalle camere superiori a quelle inferiori del cuore, un processo che coordina il battito del cuore. Il risultato è qualcosa che i medici chiamano "blocco cardiaco", che può variare di grado e cambiare rapidamente.
La cardite di Lyme si verifica in circa un caso su cento della malattia di Lyme segnalati al CDC .
La cardite di Lyme può essere trattata con antibiotici per via orale o endovenosa (IV), a seconda della gravità, alcuni pazienti potrebbero aver bisogno di un pacemaker temporaneo. I pazienti generalmente guariscono entro 1-6 settimane.
La malattia neurologica di Lyme
I sintomi neurologici della malattia di Lyme si verificano quando i batteri della malattia di Lyme colpiscono il sistema nervoso periferico o centrale.
- Coinvolgimento dei nervi cranici : quando i nervi cranici sono interessati, può verificarsi paralisi facciale (caduta) su uno o entrambi i lati del viso.
- Coinvolgimento dei nervi periferici : quando i nervi periferici sono interessati, i pazienti possono sviluppare radicoloneuropatia che può causare intorpidimento, formicolio, dolore "lancinante" o debolezza alle braccia o alle gambe.
- Coinvolgimento del sistema nervoso centrale: quando il sistema nervoso centrale è interessato, la meningite di Lyme può causare febbre, mal di testa, sensibilità alla luce e torcicollo.
Su 100 pazienti i cui casi vengono segnalati al CDC , 9 hanno paralisi facciale, 4 hanno radicolopatia e 3 hanno meningite o encefalite. A causa delle pratiche di segnalazione, questa statistica può sovrastimare la frequenza con cui queste manifestazioni vengono viste dai medici.
La terapia per contrastare l'infezione da borrelia utilizza schemi con degli antibiotici ad ampio spettro, i quali, però, possono favorire il fenomeno dell'antibiotico resistenza, pericoloso per la perdita di efficacia degli antibiotici stessi verso altri batteri.
Esiste una nuova terapia?
Uno studio condotto dal dottor Kim Lewis della Northeastern University, negli Stati Uniti, ha portato alla sintesi di un tipo di antibiotico specifico per l'infezione e senza effetti collaterali. La sua ricerca è stata supportata dal NIAID (NIH's National Institute of Allergy and Infectious Diseases) e i suoi risultati sono stati pubblicati il 14 ottobre 2021 su Cell, una rivista di biologia.
I ricercatori si sono prima di tutto concentrati su una teoria: i composti in grado di selezionare e neutralizzare l'azione della Borrelia burgdorferi esistono già in natura.
Questo perchè esiste una categoria di batteri del suolo che producono antibiotici ad ampio spettro naturalmente per loro difesa.
Lo studio sui batteri del suolo è stato effettuato per verificare l'esistenza di batteri in grado di produrre antibiotici specifici per la malattia di Lyme, il gruppo guidato da Lewis ha studiato più di 450 campioni.
Lo studio ha portato all'identificazione di un batterio che produceva un antibiotico efficace contro la Borrelia burgdorferi ma non aveva effetti sul batterio di controllo. Il batterio del suolo produceva igromicina A.
Che cos'è l'igromicina A?
L'igromicina A è un antibiotico scoperto negli anni 50', ma se ne era stato escluso l'utilizzo a causa della debole azione esercitata contro la maggior parte dei batteri. Invece agisce in modo selettivo contro la Borrelia burgdorferi, bloccando i meccanismi cellulari che sintetizzano le proteine.
La Borrelia burgdorferi usa una proteina specifica sulla propria superficie per procurarsi i nutrienti essenziali dall'ambiente ed attraverso questa proteina di membrana l'igromicina A riesce ad entrare nella cellula.
La differenza fra l'utilizzo dell'Igromicina A con i protocolli ad ampio spettro è nell'assenza di effetti collaterali come la formazione di resistenze da parte del microbioma intestinale.
Lo studio ha portato anche ad altre valutazioni e ipotesi, come la riduzione o l'eliminazione della Borrelia burgdorferi dai serbatoi naturali dell'infezione come i ratti e gli animali selvatici che eviterebbe la contaminazione delle zecche.
Lo studio si è concentrato anche su questo aspetto, con una cura di 5 giorni svolta proprio sugli animali infetti, i quali hanno risposto positivamente all'igromicina A, sia quando iniettata sia quando ingerita.
La malattia di Lyme potrebbe vedere una svolta dal trattamento degli animali serbatoio consentendo di vivere più serenamente alle persone che vivono in zone dove il morso di una zecca può portare ad una malattia potenzialmente fatale.
L'igromicina A potrebbe portare oltre ad un trattamento della malattia anche ad un implementazione di strategie di prevenzione per la rimozione dell'infestazione da borrelia del proprio giardino o del bosco.
Bibliografia:
- 2021: A targeted antibiotic for treating Lyme disease
- https://www.nih.gov
- https://newsinhealth.nih.gov
- https://newsinhealth.nih.gov
- https://www.niaid.nih.gov/
Italiano:
- https://www.izs.it
- https://www.ansa.it
- https://www.osservatoriomalattierare.it
- https://it.wikipedia.org
- Cartabellotta A, Maraolo AE, Cartabellotta A et al. Linee guida per la diagnosi e il trattamento della malattia di Lyme. Evidence 2018;10(9): e1000188.
- https://www.osservatoriomalattierare.it
- https://it.wikipedia.org/wiki/Malattia_di_Lyme
Foto in alto: https://phil.cdc.gov