Scabbia, come contrastare i focolai epidemici

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La scabbia è molto contagiosa ed è causata dall'infestazione della pelle di un acaro di nome Sarcoptes scabiei, il rischio di avere dei focolai epidemici fra i familiari, la comunità e gli operatori sanitari impone la massima attenzione.

L'acaro non è visibile ad occhio nudo e scava dei piccoli tunnel sotto la pelle provocando un forte prurito che di notte diventa implacabile. Nelle cavità della pelle l'acaro depone le uova. 

Le persone più a rischio di trasmissione per contatto sono il partner e i membri della famiglia, se la scabbia non è trattata si può avere un focolaio all'interno di comunità come le scuole o nelle situazioni che prevedono un contatto come l'attività di medici ed infermieri. 

I focolai epidemici si presentano regolarmente ed è sufficiente cercare nelle Notizie di Google "Scabbia focolaio" per vedere che i più coinvolti sono le scuole e i reparti ospedalieri.

Questo perchè i focolai epidemici si verificano quando c'è un rapido aumento di casi ben localizzati. Il contenimento della diffusione della scabbia passa attraverso momenti ben precisi come il riconoscimento del paziente infetto, l'identificazione di tutti gli esposti, la terapia, l'isolamento, l'uso dei DPI e la disinfezione.

Il riconoscimento del paziente affetto da la scabbia 

E' possibile acquisendo delle coscenze sul parassita e le lesioni tipiche che può creare:

La forma classica di scabbia è costituita da una popolazione di 10-15 parassiti che sono visibili con le prime reazioni, in questo caso è sufficiente un contatto di alcuni minuti pelle a pelle o con materiale contaminato per essere contagiati.

Possono essere presenti anche placche ipercheratotiche che possono essere diffuse o localizzate sui palmi, pianta del piede e unghie. Il contagio può avvenire fra i bambini durante i giochi, il medico che visita il paziente, l'operatore sanitario che cambia le lenzuola, l'uso dei servizi igienici, le occasioni di contagio sono molte.

La forma nodulare della scabbia è una variante della forma classica che presenta noduli eritematosi con predilezione verso l'ascella e l'inguineI noduli sono pruriginosi e considerati una reazione di ipersensibilità all'acaro femminile.

La variante crusted, scabbia norvegese, può contenere fino a milioni di acari su un singolo individuo. 

La crosta si verifica in pazienti immunocompromessi a causa di terapia immunosoppressiva, diabete, virus dell'immunodeficienza umana (HIV) o età avanzata. Questa elevata densità richiede solo un brevissimo contatto con i pazienti e materiali contaminati perché si verifichino infezioni. 

Ti invito a vedere le lesioni cutanee della scabbia, Google offre una serie di immagini che rendono l'idea del fatto che se l'argomento non fosse la scabbia potremmo pensare ad orticaria o altro.

La scabbia è diffusa in tutto il mondo e si stima che ogni anno circa vengano infettati 300 milioni di individui, di conseguenza rappresenta un grave problema di salute nei paesi con un sistema sanitario debole, soprattutto i paesi in via di sviluppo in Africa, Sud America, Australia e Sud-est asiatico.

 Le condizioni di povertà favoriscono i casi più gravi dove la presenza di uno scarso stato nutrizionale, senzatetto e igiene inadeguata fanno si che nei bambini e nei giovani adulti si possa avere una significativa morbilità dovuta a complicanze e infezioni secondarie come ascessi, linfoadenopatia e glomerulonefrite post-streptococcica.

I paesi industrializzati non sono immuni alla scabbia, si possono sviluppare dei focolai in molte realtà come le scuole, case di cura, ospedali, carceri, case di riposo e aree di sovraffollamento, sono focolai sporadici che vengono immediatamente controllati dal servizio di igiene del SSN.

Come fanno gli acari ad essere così infettivi?

Il motivo è che i primi sintomi possono essere scambiati per orticaria, reazione da farmaci o sostanze chimiche e vengono ignorati.

Gli acari delle femmine adulte scavano piccole gallerie da 1 a 10 millimetri di lunghezza all'interno degli strati superficiali dell'epidermide e depongono 2 o 3 uova al giorno. 

Gli acari muoiono dopo 30-60 giorni nel frattempo le uova si schiudono (dopo circa 2-3 settimane) creando l'aumento della nuova popolazione.

Le prime papule possono presentarsi entro 2-5 settimane, oppure rossore prurito e irritazione possono comparire in 1-4 giorni in un paziente che viene reinfestato perhè ha gli anticorpi circolanti e manifesta prima quei sintomi.

Queste papule sono a forma di tunnel o virgola con una lunghezza che varia da pochi millimetri a 1 centimetro e tipicamente le sede preferite per le infestazioni sono sotto la pelle sottile in aree come pieghe interdigitali, areole, regione dell'ombelico e negli uomini anche il pene.

L'acaro della scabbia quando scava i tunnel produce una sostanza, chiamata complemento che inibisce le proteine e consente a batteri come lo Streptococcus pyogenes di proliferare ed eludere il sistema immunitario. 

La presenza di animali in casa deve essere considerata attentamente perchè l'acaro che causa la scabbia nell'uomo può infettare anche gli animali dove provoca la rogna sarcoptica e viceversa l'animale può infettare l'uomo. 

L'identificazione di tutti gli esposti è la seconda barriera alla diffusione del focolaio, ad esempio in ospedale se un paziente è presente da 3 giorni e risulta positivo alla scabbia. A questo punto tutti i medici, infermieri, operatori sanitari, badanti, caregiver, personale esterno coinvolto nelle pulizie o che è venuto a contatto con il paziente deve essere identificato per iniziare tempestivamente la profilassi.

Il numero degli esposti per 1 caso non identificato immediatamente ha un costo enorme e la profilassi potrebbe essere attivata anche per i conviventi degli esposti.

Isolamento immediato:

L'isolamento in ospedale è semplice: si pone il paziente in una camera singola, a scuola l'alunno viene mandato a casa, isolare un familiare a casa è più complicato.

Le procedure aziendali degli ospedali richiedono l'isolamento di un soggetto sospetto fino a quando il dermatologo conferma o esclude la presenza della scabbia.

L'isolamento deve avvenire in una camera con bagno, nel caso si abbiano più casi positivi è possibile metterli nella stessa camera. Visto che la scabbia si trasmette per contatto è necessario per gli operatori sanitari adottare i DPI per la protezione da contatto.  

L'isolamento in casa in teoria è semplice se la casa è grande e si ha una camera e un bagno dedicati. Nella realtà ci sono molte situazioni diverse e si potrebbe dover richiedere l'impegno dei servizi territoriali. 

Il dermatologo deve visitare il paziente il prima possibile e avrà modo di fare diagnosi attraverso l'osservazione diretta, il raschiamento della cute o la videodermatoscopia che con un ingrandimento di 1000x consente di individuare le tane, gli acari, le uova e gli escrementi.

Trattamento e gestione:

La terapia farmacologica non può essere separata dall'educazione sanitaria della persona infetta, per favorire l'aderenza terapeutica ed evitare il contagio di altre persone.

Indispensabile l'allontanamento da scuola o dal lavoro fino al giorno successivo a quello di fine del I° ciclo di trattamento.

Il farmaco consigliato dal dermatologo di solito viene applicato dopo il bagno, avendo cura di distribuire il prodotto su tutto il corpo, ad esclusione della testa e del collo, prestando particolare attenzione agli spazi interdigitali delle mani e dei piedi.

Le unghie vanno tagliate corte in quanto a causa del grattarsi sono una importante fonte di disseminazione dell'acaro.

Nei bambini e negli anziani l’applicazione deve essere estesa al cuoio capelluto, al collo, al volto e alle orecchie.

Il trattamento antiscabbia deve essere effettuato anche dai conviventi e dalle persone a stretto contatto con l’ammalato.

Pulire le superfici degli ambienti dove ha soggiornato l’ammalato con i comuni prodotti reperibili in commercio, includendo suppellettili e accessori.

Cambiare quotidianamente le lenzuola e le federe almeno sino al termine del trattamento. Lavare la biancheria, le lenzuola, il coprimaterasso a temperatura maggiore di 60°. Oppure richiudere la biancheria e gli altri effetti non lavabili in sacchi di plastica, per almeno 72 ore.

La scabbia richiede la notifica di malattia infettiva deve essere effettuata per tutti i casi accertati ed esposti.

La scelta del trattamento, della terapia per la scabbia deve essere effettuata dal il dermatologo che consiglierà quello più adatto perchè la scabbia come agente infettante può manifestare delle resistenze ai farmaci. 

Le complicanze della scabbia possono richiedere una terapia aggiuntiva da parte del medico, come ad esempio antistaminici per il prurito se è insopportabile, o antibiotici se compaiono segni di infezione.

Il trattamento del paziente insieme a contatti stretti e familiari è associato a una buona prognosi che non lascia segni, mentre senza un trattamento, l'infezione può diffondersi ad altri membri della comunità e causare un focolaio più grande all'interno della popolazione.

La non aderenza al regime di trattamento è un'altra causa di infezione persistente, nel caso di persone senza fissa dimora anche l'applicazione di una crema topica dopo una doccia può essere un problema.

L'applicazione di trattamenti topici è rigoroso, ad esempio la pomata a base di permetrina deve essere applicata con attenzione su tutto il corpo dal collo in giù. 

La crema deve essere lasciata sul corpo per 8 ore, sciacquata e riapplicata una settimana dopo. Il secondo trattamento assicura che eventuali punti persi del primo trattamento siano coperti.

Il trattamento non necessariamente riduce il prurito che può permanere a causa dei componenti della pomata o per il rilascio massivo degli antigeni a causa degli acari morti.

La segnalazione di sospetti è il primo passo per fare la diagnosi e quindi iniziare presto la cura del paziente, anche se ci fosse la metà dei casi segnalati con altre condizioni non contagiosi è importante identificare tutti i casi positivi che se segnalati tempestivamente evitano una spesa enorme in farmaci e il disagio della profilassi a tutti gli operatori sanitari.

Gli infermieri sono in prima linea per monitorare l'aderenza al trattamento nel fornire ulteriore educazione del paziente e della famiglia e determinare se altre persone avranno bisogno di cure.

L'aderenza terapeutica è vitale per porre fine al ciclo di infestazione della scabbia.

Per saperne di più:

Bibliografia in inglese la trovi alla pagina di PubMedScabbia
 
Foto: Di Steschke - Opera propria, CC BY-SA 3.0, Collegamento