Infermieri e lavoro, 2016 l'anno più cupo?

Pin It

infermieri precariSe qualcuno ascolta un qualsiasi TG sembra che nel settore lavoro ci sia un cauto ottimismo verso il miglioramento, ma sono dati falsati da scelte di governo che influenzano sempre di più quello che un tempo era il mercato del lavoro.

Chi deve iniziare a lavorare nel 2016 se non troverà lavoro non è necessariamente per colpa sua ma si troverà davanti una situazione complessa e articolata per precise scelte di governo...

Facciamo un passo indietro da anni il governo ha acconsentito che i giovani avessere una partita iva che stando dentro i 30.000 euro/anno pagava il 5% di IRPEF dall'altra parte chi era a partita iva ordinaria continuava a pagare il 30-40% se non di più.

Noi pensiamo al nostro settore ma se siete un artigiano di 50 anni che ha iniziato a 14 anni trovarsi in concorrenza con il giovane collega ha devastato e costretto intere famiglie a cambiare.

Il conflitto ha causato un abbassamento del costo del lavoro per il datore di lavoro che al posto di assumere dipendenti e qualificarli si è trovato nell'opportunità di assumere infermieri a partita iva.

Nel caso degli infermieri poi si sono rivolti a colleghi a partita iva anche le coop che hanno dato un fortissimo contributo al costo del lavoro dell'infermiere messo in concorrenza con un crescente numero di nuovi arrivati.

Se da un alto il costo del lavoro di un dipendente è variabile sui 22-25 euro chi fa appalti è quella la cifra che chiede, poi assume infermieri a p.iva sottocosto, Nursind li definisce  infermieri "in affitto" (LINK).

Quindi può andare peggio di così?

Si

Le partite iva sono state ampiamente utilizzate come "false partita iva" (LINK) e dal 2015 dovevano partire i controlli verso i datori di lavoro, ma nel 2015 il datore di lavoro che ha regolarizzato con un contratto il collega in p.iva è esente da sanzioni (LINK) anzi ha un ulteriore contributo fiscale.

Mi ripeto.

Una volta la partita iva era l'apice di una carriera professionale ti pagavano bene perchè conosciuto come esperto, poi il confronto con le p.iva agevolate ha causato un abbassamento del soldo incassato, ma non del prezzo finale che chiede il datore di lavoro.

Questo perchè il governo ha deciso così e chi vuole iniziare a lavorare si è trovato a dover aprire per forza la partita iva, il risultato di un fatturato basso sono contributi pensionistici bassi che non daranno nulla e per questo le casse pensionistiche di categoria hanno aumentato gli importi da versare.

Quindi cosa è in atto di diverso in questo 2016 che renderà devastante l'ingresso nel mondo del lavoro?

-La trasformazione di partite iva in contratti a tempo indeterminato comporta un altissimo rischio di saturazione dei posti di lavoro negli ospedali privati con il famoso job act.

La realizzazione di concorsi fra più ASL, inevitabilmente c'è il richiamo di almeno 10.000 partecipanti, ma come farà la Puglia se c'è un solo concorso regionale si riducono le possibilità, perchè se quel giorno stai male e non puoi andare o se ti sei laureato il giorno dopo la scadenza della domanda... non interessa a nessuno e il concorso successivo ci sarà forse.....

Unire più Aziende Sanitarie in un unico concorso vuol dire meno tentativi di accesso possibili per i giovani infermieri e il costo non è una scusa dato che al bisogno basta mettere una tassa per le spese di iscrizione.

Quindi cosa resta la solita partita iva?

Aprire la partita iva dal 2016 comporterà l'adesione ad un regime fiscale agevolato detto forfait, dove a seconda delle professioni ha incluse le detrazioni e una tassazione del 15% sul 78% del fatturato (LINK).

ATTENZIONE informarsi su internet è importante ma il regime dei minimi che prevedeva una tassazione al 5% si è definitivamente chiuso il 31 dicembre 2015, ma chi non la chiude potrà esercitarla fino ai 35 anni, quindi attenzione ai distinguo fra minimi e forfait.

Chi apre la partita iva con un regime fiscale a forfait oggi si troverà in concorrenza con chi ha il regime ordinario e chi ha il vecchio regime dei minimi e una condizione di riduzione dei posti possibili perchè molti assunti a tempo indeterminato con il job ats.

Quindi che fare?

La situazione italiana è articolata e va studiata per cercare di capire il mondo del lavoro, qualcuno lo chiama libero mercato, ma come visto sopra le regole decise dal governo lo cambiano e stravolgono regolarmente.

Capire che la sanità va incontro ad una sempre aggiore efficienza e quindi anche il numero di infermieri da occupare si riduce, osare in settori nuovi è ammirevole ma non a casaccio, il "ci provo se va bene bene sennò pazienza tanto i soldi li ha messi papà" da papà dico che ci dispiace, studio e comprensione del lavoro sono graditi.

10 anni fa non ci si poneva il problema, l'infermiere lavorava vicino casa o al massimo si spostava fuori regione e poi faceva la mobilità, oggi anche le regole per la mobilità sono cambiate.

Capire i meccanismi locali va bene ma oggi si aggiungono anche quelli globali, ci sono molte agenzie che cercano infermieri per quelle nazioni, Inghilterra, Germania, Irlanda che non ne hanno formati a sufficienza (LINK).

Spesso leggo nei post della pagina facebook la critica, giusta, che alcuni colleghi sollevano verso un sistema che ha creato disoccupazione, ma andare all'estero ha la sola difficoltà di apprendere una lingua per bene, altrimenti non si viene autorizzati, per il resto cambia solo il viaggio di ritorno, che quasi sicuramente sarà in aereo e più breve.