Warfarin, l'anticoagulante più impegnativo o si può scegliere?

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Il warfarin è anticoagulante conosciuto con il nome commerciale di "coumadin®", il farmaco mantiene scoagulato il sangue con l'obiettivo di prevenire la formazione di coaguli che comporterebbero un rischio per la salute e la vita del paziente.

I coaguli che si formano nei grandi vasi sono pericolosi perché possono bloccare il normale flusso sanguigno dove si formano oppure, se per esempio un coagulo si stacca e va in circolo causa danni enormi a seconda della sede che raggiunge. Se arriva al cervello può causare un ictus (interruzione del flusso di sangue al cervello), se arriva ai polmoni un'embolia polmonare.

Chi ha scoperto il warfarin?

La scoperta dell'uso terapeutico del warfarin ruota attorno a tre personaggi: il trifoglio, un soldato e un presidente.

Il trifoglio fu chiamato così perchè nel 1933 a causa di una carestia non c'era trifoglio per le mucche e gli veniva dato quello conservato che per le condizioni di conservazione era fermentato liberando una sostanza che causò la morte della mandria.

La scoperta delle cause lasciò perplessi gli scienziati che capirono l'effetto anicoagulante e l'effetto della vitamina K come antidoto, ma dubitavano del poter controllarne l'effetto anticoagulante. Il warfarin venne però ampiamente utilizzato come veleno per topi.

Il soldato che nella seconda guerra mondiale decise di fare un gesto estremo e nel tentativo di suicidarsi ingerì veleno per topi. I medici lo curarono usando la vitamina K, l'episodio fece da apripista per capire che forse anche sull'uomo il farmaco poteva essere utilizzato.

Il presidente degli USA Eisenhower, colpito da trombosi aveva bisogno di una cura e si decise di utilizzare il warfarin, la guarigione del presidente portò alla ribalta il farmaco che da allora avrà modo di curare milioni di persone.

Il warfarin come viene somministrato?

Il warfarin è un anticoagulante che ha un effetto prolungato la sua somministrazione spesso inizia in ambito ospedaliero per la presenza di una causa clinica che lo rende indispensabile.

Il warfarin è utilizzato su prescrizione e controllo dei valori della coagulazione del sangue per trattare e prevenire la formazione di coaguli e trombosi in diverse sedi corporee, ad esempio:

  • nelle gambe;
  • nei polmoni;
  • associati a un battito del cuore irregolare e veloce, chiamato “fibrillazione atriale”;
  • associati a sostituzione di valvole del cuore.

Oppure nel caso di infarto (attacco di cuore) il warfarin è usato per:

  • diminuire il rischio di avere un altro infarto;
  • diminuire il rischio di ictus;
  • diminuire il rischio che i coaguli arrivino alle gambe o ai polmoni.

Embricazione 

Primo passaggio e consiste nel somministrare un anticoagulante per via sottocutanea, di solito un eparina a basso peso molecolare contemporaneamente ad un dosaggio controllato di warfarin.

Questo perchè il warfarin arriva al dosaggio terapeutico nel sangue solo dopo alcuni giorni e quindi nel primo periodo è necessario una concomitante somministrazione di eparina sottocute.

La somministrazione di entrambi gli anticoagulanti si interromperà quando il valore INR arriva in range fra 2 e 3 a seconda della patologia.

Il controllo dell'efficacia della terapia

Avviene tramite prelievi del sangue per vedere il valore del INR/PT che di solito è 1- 1,2 e viene spostato a valori più alti.

La somministrazione del coumadin deve tenere presente anche la dieta, la vitamina K è l'antidoto e ne inibisce gli effetti.

Il paziente una volta dimesso sarà seguito da medici ed ambulatori dedicati al controllo dei valori ematici che siano in range terapeutici, non sottodosati o peggio con valori alti.

Il monitoraggio è necessario perchè il warfarin a parità di farmaco somministrato ha effetti diversi a seconda delle condizioni di salute della persona e della dieta.

La somministrazione attraverso SNG o PEG è possibile tritando in polvere le compresse da 5 mg di coumadin nel dosaggio prescritto. Questo rende necessaria un'attenzione nella diluizione del farmaco, che sia omogenea, che venga aspirato tutto e per essere sicuri è necessario un successivo risciacquo del SNG o PEG.

I pazienti disfagici richiedono un'attenzione particolare perchè la compressa tritata deve essere accuratamente mescolata con addensanti in una quantità sufficiente e che sia somministrata tutta.

La polvere tritata deve essere miscelata bene, impastata e somministrata con attenzione per il rischio di somministrare un dosaggio inferiore che dipende da alcune situazioni: se residua il farmaco nel contenitore e se viene somministrata la polvere senza che sia impastata bene, questa si attacca al palato e la somministrazione non è controllata o peggio la polvere tritata può andare nelle vie aeree e stimolare la tosse proprio durante la somministrazione per os.

Ci sono alternative al warfarin?

Nuovi farmaci si stanno utilizzando sempre più spesso, si chiamano Apixaban (Eliquis®), Dabigatran (Pradaxa®), Rivaroxaban (Xarelto®). 

Risorse:

Documenti ufficiali AIFA: 

 

 Foto di Narupon Promvichai da Pixabay