COVID-19: terapia con il plasma cosa dire:

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covid 19 23313La ricerca italiana sul plasma iperimmune è attiva in Italia grazie al Policlinico San Matteo di Pavia che da marzo 2020 è al lavoro per portare la terapia in tutta Italia.

La ricerca può essere effettuata in primis dai medici dei centri di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale che sono gli unici a poter prelevare e trattare il plasma. La ricerca arriva sul campo grazie alle collaborazioni fra medici e ricercatori degli ospedali pubblici e IRCSS che consentono di far arrivare il plasma a chi ne ha bisogno.

Che cos'è il plasma?

plasma fresco congelato

Il plasma è la parte non corpuscolare del sangue ovvero senza le cellule, globuli rossi, globuli bianchi e piastrine sono stati rimossi. I laboratori di immunoematologia e trasfusione lo ottengono grazie ai donatori volontari di sangue, AVIS o ADVS, in due modi, durante la donazione di sangue (per centrifugazione separano le cellule dal plasma) o con un sistema apposito che separa immediatamente le cellule dal plasma chiamato plasmaferesi.

Che differenza c'è fra il plasma e il siero?

Il siero lo si vede spesso nelle provette di sangue, quando la parte cellulare si deposita sul fondo, il siero come il plasma ha tutte le sostanze disciolte nel sangue tranne i fattori della coagulazione presenti solo nel plasma.

Il plasma contiene tutti i fattori circolanti del sangue compresi di anticorpi che si formano per combattere una malattia, nel periodo dopo la guarigione la presenza di anticorpi per quella malattia è massima e quindi si può avere un plasma iperimmune verso il covid-19, un donatore di plasma può dare fino a 600 ml raccolto poi in due sacche di 300 per due terapie.

Il plasma è efficace nel curare i pazienti?

I primi studi dicono di si, cercando su PubMed cvodi-19 e plasma ci sono 106 articoli (alla data del 9 maggio) i ricercatori fanno pubblicazioni e producono dati disponibili a tutti, il problema è che nessuno ha dato una numerosità dei casi alta e poi le tecniche di ricerca chiedono anche un confronto con un gruppo di controllo per capire se una scelta è efficace.

Ed è possibile che gli scienziati e i ricercatori non comprendano che il plasma sia così efficace?

No, è una bufala colossale che gira nei social dove il cospirazionismo imperversa. Il motivo è che il covid-19 è una malattia nuova e tutto ciò che viene applicato è nuovo e molto passa attraverso i protocolli di ricerca che sono stati approvati in tempi brevissimi.

I medici e gli scienziati a livello mondiale hanno lavorato come non mai ed in tempi brevi hanno portato dei risultati per tutti. A marzo i primi casi di COVID-19 in Italia e a fine marzo iniziava la ricerca sul plasma.

Perchè la ricerca è iniziata a fine Marzo?

Il motivo è che i centri di Immunoematologia e trasfusione non hanno perso tempo, era necessario trovare persone sane con una guarigione completa. Ricordiamoci che l'epidemia in Italia ha iniziato la sua diffusione a Marzo con un picco di positivi il 21 marzo. Visto che si tratta di una procedura per una malattia nuova il procedimento è soggetto ad un protocollo di ricerca che si può realizzare solo nei centri di immunoematologia e trasfusione. Inoltre è necessario avere un numero utile di guariti in grado di donare (donazione che è volontaria, gratuita e da parte di persone con determinati requisiti fisici), una volta trovati i donatori sono stati arruolati i pazienti.

La terapia con il plasma è stata tenuta nascosta?

Un altra bufala che gira sui social per catturare l'attenzione degli allocchi per chiedergli di fare qualcosa tipo radunare gente e poi di solito chiedere soldi direttamente o indirettamente comprando qualcosa.

Il 2 aprile 2020 il policlinico Gemelli segnala che gli studi sul plasma sono iniziati anche in Inghilterra e negli Stati Uniti ma cosa più importante in Italia grazie allo studio "San Matteo".

Il 2 aprile 2020 lo stesso giorno  AGI pubblica il comunicato a del dott.Massimo Franchini, ematologo e primario del centro trasfusioni dell’ospedale della città (l’Asst Mantova).  

8 Aprile il Policlinico San Matteo di Pavia spiega di introdurre la terapia già utilizzata in Cina ed ha visto guarire 14 pazienti trattati con il plasma. 
Il principal investigator Cesare Perotti, direttore del Servizio Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del San Matteo, sta concludendo il report definitivo da sottoporre alla comunità scientifica. In um' intervista si parla già di una fase successiva e di un aumento dei pazienti, da 50 a 150 pazienti.

La terapia con il plasma la spiega il direttore della ricerca Cesare Perotti nel video pubblicato il 25 aprile 2020:

La terapia del plasma iperimmune è gratis, perchè non farla a tutti?

L'idea che la sanità sia gratis perchè non si paga è da dementi, la sanità ha un costo e tutti la paghiamo. La donazione di sangue è gratuita, ma tutto il resto ha un costo, i professionisti al lavoro, i presidi utilizzati, i macchinari, le analisi, la conservazione, la distribuzione e la somministrazione. 

La produzione del plasma iperimmune è legato alla possibilità reale di produrlo, i servizi di immunoematologia e trasfusione sono già responsabili per le trasfusioni di emazie e dovrebbero aggiungere risorse per dedicarsi alla plasmaferesi ed in questo caso in tutta la lombardia si potrebbero curare solo 500 pazienti.

... se tutte le altre strutture della Lombardia che ne hanno fatto richiesta potranno aderire al trial clinico: “Si potrebbe arrivare ad almeno 500 pazienti”.cit.AGI 25 aprile 2020

La terapia con il plasma iperimmune è quindi limitata a casi selezionati che siano in grado di ricevere il plasma, che come ogni terapia ha indicazioni, controindicazioni ed eventi avversi. I dati dei decessi riportano che l'età media è di 80 anni e oltre il 75% avevano altre malattie (report ISS covid-19 del 7 maggio) .

Visto che il siero non è disponibile per tutti, la ricerca è indispensabile per capire che sia il momento giusto in cui è utile fare la terapia perchè il COVID-19 è una malattia subdola, può essere presente e lasciare il paziente asintomatico, oppure con febbre e un deficit respiratorio lieve e regredire spontamneamente (con monitoraggio ospedaliero) oppure con deficit gravissimo che richiede l'intubazione. 

La terapia al plasma iperimmune è definitiva?

Ricordiamoci che è una malattia nota nel mondo, ad oggi 9 maggio, da 6 mesi e ancora non sappiamo da dove è iniziata perchè sembra che il paziente 0 in Europa fosse presente il 27 dicembre a Parigi, ancora prima dell'epidemia in Cina.  Allo stesso modo non si sa quando il virus muterà e renderà vani gli anticorpi prodotti.

L'unica opzione valida è una strategia che metta in campo tutto ciò che possiamo fare, come la prevenzione per bloccare la diffusione attraverso comportamenti corretti come il distanziamento sociale e la mascherina, oppure il vaccino (quando arriverà); pensate se negli ospedali tutti gli operatori sanitari fossero stati vaccinati, sicuramente oltre 20.000 casi in meno. La cura farmacologica non si sa se arriverà in tempi brevi per questo adesso il plasma iperimmune è l'unica terapia a disposizione.

I social hanno un ruolo nella ricerca?

Sicuramente SI, perchè offrono una comunicazione diretta con le persone e ci sono molte associazioni che fanno ricerca spontanea e hanno bisogno di fondi, in questi giorni AIRC sta facendo la campagna per l'Azalea della ricerca acquistabile su amazon e tu la puoi condividere con i social, o Medici Senza frontiere, ci sono molte associazioni che fanno conoscere la loro attività attraverso i social.

Il problema è la tifoseria ignorante, perchè di base tutti siamo un poco ignoranti perchè sicuramente c'è qualcosa che ignoriamo, ma quando ci convinciano che perchè "me l'ha detto mio cugggino allora è vero" in questo caso passiamo oltre nel campo della tifoseria ignorante che fa danni.

Quella tifoseria che cerca la cospirazione a tutti i costi e spesso ha secondi fini riconoscibili nell'impostazione generale che possono essere, personali (ego smisurato), politici o economici. Due esempi fra i più famosi, il caso STAMINA, portato alla ribalta anche dalle Iene che facendo show (il loro lavoro) hanno innescato una serie di ricorsi e favorito la spesa di milioni di euro di soldi pubblici senza motivo, visto che si concluse tutto con una condanna per truffa per il suo creatore.

Oppure le campagne dei NO VAX che dicono di essere contro le speculazioni ed hanno innescato un mercato di pubblicazioni "alternative" che se non le leggi sei contro, se omologato al sistema ecc.. ottenendo una modifica normativa in senso restrittivo portando il controllo sulle vaccinazioni a livelli mai visti, con un aumento della spesa sui vaccini come nessuna azienda avrebbe mai potuto sperare (neanche se si mettevano d'accordo avrebbero potuto ottenere un risultato così).

La ricerca ha bisogno di fondi?

La ricerca in Italia ha i fondi dello stato, ma ci sono associazioni o gli stessi ospedali che raccolgono fondi così da poterli finalizzare a progetti di ricerca che hanno la possibilità di essere realizzati in tempi più brevi.

La ricerca sul plasma iperimmune è la ricerca di una terapia molto particolare che salva le vite e non può essere improvvisata sui social, ma viene svolta da centri specialistici che fanno rete fra il centro di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale che produce il plasma e i reparti COVID che hanno i pazienti come il Policlinico San Matteo di Pavia che lo si può sostenere con il 5x1000, partita iva: 00303490189

oppure dalla pagina web per le donazioni online

Bibliografia:

i link all'interno dell'articolo riportano a risorse esterne

Foto di copertina: Di DiverDave - Opera propria, CC BY-SA 3.0,