Recensione sul corso ECM "Le dimensioni di Cura"

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Obiettivoinfermiere propone il corso di aggiornamento professionale specifico per infermieri orientato sull'aspetto relazionale della nostra Professione.
Il corso è strutturato in 10 moduli ognuno dei quali approfondisce un aspetto peculiare della relazione di aiuto che si crea tra infermiere e paziente. Quest'ultimo ha un ruolo attivo e di partecipazione al processo di cura e diventa non semplice destinatario, ma parte integrante e attiva del progetto.

 

Si pone una importante corresponsabilità con il paziente nella scelta della tipologia di gestione del percorso assistenziale.
Altra centralità è l'ospedale intesa come struttura erogante di cure con il preciso obiettivo del ristabilimento dell'equilibrio psicofisico attraverso le risorse umane, ma anche tramite un livello di cospicue infrastrutture e tecnologie che vanno rese accessibili e disponibili.
Si parla quindi di umanizzazione delle cure che non si limita alla sensibilità verso la sofferenza come retaggio culturale nobile, ma privo di obiettivi, ma si apre ad una contestualità orientata alla personalizzazione della cura.
Su tutto questo prevale l'evento doloroso, che cerca soluzione e appoggio sia dal punto di vista umano , sia da quello più strettamente assistenziale, avendo cura di corpo e mente. Il livello di sofferenza che scaturisce dal disagio della solitudine, dal timore dell'abbandono, dalla sensazione di diventare un peso per la famiglia e per la società può rendere vana la cura più efficace.
Primario obiettivo sarà quindi mettere a suo agio il paziente, coinvolgerlo e farlo partecipare al processo di cura. Questo corso si pone tale obiettivo, nel voler fornire le strategie per offrire una dimensione a portata di tutti , per avvicinarsi e rendere accessibile un percorso di cura.
Attenuare l'ansia di un paziente, inteso pur sempre come cliente, ma anche come vero ospite della struttura, tentando di appianare le difficoltà del disadattamento ospedaliero. Il senso di disorientamento è sensazione comune tra gli ospiti di una struttura sanitaria e poter offrire una tangibile sicurezza tale da indurre fiducia e serenità porta ad una accettazione della fase di malattia come evento superabile. Pensiero costante del paziente è il proprio reinserimento sociale, non sempre scontato, ma pur sempre possibile .
Mezzi fondamentali sono la comunicazione appropriata e il dialogo, impostate in maniera corretta.
Un buonissimo inizio è la fase di accoglimento del paziente in reparto a cui il corso dedica una parte importante. Oltre l'aspetto di umanizzazione delle cure il corso pone l'attenzione sugli ambienti e sulla loro funzionalità, ma anche sulla piacevolezza degli arredi e della scelta dei colori.
Parte fondamentale per il corso in questione è la soddisfazione dei bisogni, trattata non come appendice alla Henderson, ma come peculiarità intrinseca alla professione.
Personalmente ho affrontato questo corso un pò scettica sull'effettiva utilità di argomenti che ritenevo di conoscere. In realtà poi ho avuto la piena sensazione che una parentesi di riflessione fosse necessaria, non tanto per la scoperta di aspetti nuovi, quanto per l'approfondimento di essi. Potersi soffermare a valutare quanto è semplice essere utili con l'atteggiamento e la frase giusta in un momento difficile della vita di un ospite della propria struttura è di fatto illuminante.
I normali corsi ecm che spesso hanno risvolti assolutamente medici sono molto utili, ma comunque possono non cambiare in meglio il nostro modo di lavorare, ma questo corso è diverso, indirizzato ad infermieri, coglie pienamente lo spirito della professione infermieristica, volto all'umanità delle cure del tutto inapplicabile senza il contributo infermieristico.

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