L'ipodermoclisi, una vecchia o nuova tecnica?

ipodermoclisi, fleboclisi
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Negli ultimi anni c'è una riscoperta di questa tecnica semplice e sicura che si rivela utile e necessaria in alcune situazioni, ma fatica ad essere compresa in quanto considerata "vecchia". Eppure, una tecnica, è buona se utile a prescindere dalla sua età o scoperta.

La procedura consiste nell'introdurre nell'ipoderma una soluzione e si differenzia dall'iniezione sottocutanea o intramuscolare perchè c'è un flusso continuo ed il volume è di molto superiore.

L'ipodermoclisi era già nota nel 1800 ed era fondamentale nella reidratazione dei pazienti ammalati di colera, gli strumenti erano diversi, grossolani e non sterili.

Oggi l'ipodermoclisi viene riscoperta nei malati cronici che hanno una scarsità di vene e necessitano di una terapia reidratante, vero che si potrebbe posizionare un cvc, ma il rapporto costi benefici sia economici sia di rischi avrebbe senso per infondere della fisiologica?

L'ipodermoclisi si può avvalere di tutti gli strumenti utilizzati per le infusioni venose:

  • aghi butterfly,
  • agocannule,
  • BD Saf-T-Intima™.

La differenza è solo che il posizionamento dell'ago/cannula deve avvenire nell'ipoderma e non in una vena.

L'ipoderma è lo strato adiposo fra il derma e lo strato muscolare che anche se non immediatamente evidente ha una trama capillare e linfatica in grado di riassorbire i liquidi introdotti.

Le posizioni sono quelle tipiche dell'iniezione sottocutanea e a seconda della superficie disponibile dipenderà il volume che può essere introdotto.

Le posizioni con una superficie più ampia, possono consentire l'infusione lenta anche di 500 cc. e se l'infusione lenta, è più veloce della velocità di riassorbimento si crea un rigonfiamento antiestetico che poi si riassorbirà in seguito.

Le soluzioni da infondere devono essere obbligatoriamente isotoniche e comunque non devono avere sostanze o elettroliti che diano senzazione di bruciore.

L'ipodermoclisi non è utilizzata per infodere farmaci dato che ci possiamo avvalere dell'iniezione intramuscolare o dell'infusione con fleboclisi.

Un utilizzo recente è il posizionamento di agocannule per lasciare i presidi a dimora per tempi prolungati e questo consente anche l'infusione continua di analgesici con pompe elastomeriche.

Ma quindi è una tecnica vecchia o nuova?

Una tecnica nuova dovrebbe essere più efficace migliore, e di tutto e di più, ma soprattutto deve avere dei sostenitori e divulgatori preparati per sostenerla.

Solo il tempo dirà se sia efficace o meno, sempre che nel frattempo non esca una nuova tecnica che ci dirà essere obsoleta la precedente.

Con un poco di pazienza si potrà osservare che in realtà in sanità sono tantissime le tecniche nuove sparite nel nulla alla prima difficoltà.

Questa riflessione solo per dire che definire una tecnica nuova non sempre è un vantaggio o un elemento positivo.

Se per vecchia si intende una tecnica superata obsoleta, direi che è un ragionamento utile solo in un contesto di "produzione di massa" dove facciamo le stesse cose in modo ripetitivo e lavoriamo sui grandi numeri.

Ma nel momento in cui bisogna decidere quale tecnica è più appropriata dobbiamo attuare e decidere sulla base di valutazioni sul singolo caso.

Inoltre, dobbiamo ricordarci che la nostra buona tecnica infermieristica risponde ad elementi di appropriatezza e deve essere adeguata al contesto.

Ad esempio è chiaramente inutile pensare ad un'ipodermoclisi se si lavora in terapia intensiva e si ha un cvc a disposizione, mentre se siete in ambito domiciliare con un grande anziano che si idrata poco perchè non utilizzarla?

Il motivo è semplice, se non viene utilizzata una tecnica la si dimentica e la si etichetta come vecchia, anche se appropriata ad un contesto non la si applica perchè i dubbi sono maggiori delle certezze.

L'ipodermoclisi si può avvalere di tutti gli strumenti della terapia infusionale, può essere utile nella gestione domiciliare di pazienti con un letto venoso scarso o assente. 

Probabilmente il suo utilizzo è sottodimensionato e sarebbe interessante capire la sau diffusione e anche come mai la tecnica non è nota agli infermieri o ai medici.

Per approfondimenti:

  • L'ipodermoclisi, treccani (LINK)
  • Infermieri informati, pag.12 (LINK)
  • L'ipodermoclisi, SICP (LINK)