Perché studiare infermieristica e in cosa ci si imbatte

Pin It

La laurea in infermieristica ha una durata di 3 anni, particolarmenti intensi dato che in quel periodo dovrai confrontarti con lezioni in aula che si alternano a settimane o mesi di tirocinio in reparto.

Non mancheranno le sessioni degli esami, i laboratori e seminari extra. In alcune giornate potrebbe capitare di arrivare a 9 ore di lezione al giorno ma sono eventi eccezionali.

Infermieristica ha il vantaggio che sin dal primo anno si entra in stretto contatto con il mondo del lavoro.

Le lezioni in aula o a distanza

Le lezioni a distanza sono state molto utilizzate durante la pandemia, ora si torna in aula ed è un tipo di lezione molto diverso da quello delle scuole superiori.

La differenza principale è che non avrai un professore che ti dice cosa studiare e che ti pianifica i compiti per memorizzare meglio, adesso te la devi cavare da sola/o, oppure insieme ai tuoi compagni di corso puoi organizzarti per gestire al meglio le lezioni e gli appunti.

Questi gruppi sono fantastici perchè ci sono corsi concentrati in poche ore e il docente spiega velocemente.

L'esame di questi corsi avviene poi su quanto spiegato in aula e gli appunti diventano utilissimi, alcuni docenti utilizzano dei libri che riportano tutto quello che è stato spiegato. Ricorda: prima di acquistare un libro prova a vedere se è presente nella biblioteca universitaria o  nella città dove abiti cercando dal catalogo della rete del servizio bibliotecario nazionale.

L' esperienza del tirocinio

Il primo anno il tirocinio durerà circa due mesi, (per poi aumentare gli anni successivi) e si inizia da subito a sperimentare il turno in reparto in ospedali pubblici o in ospedali privati accreditati. Durante il tirocinio ti dovrai confrontare con:

  • i tuoi futuri colleghi
  • i pazienti
  • le tecniche infermieristiche
  • te stessa/o

I tuoi futuri colleghi

Durante il tirocinio incontrerai infermieri con un bagaglio di esperienze molto diverse fra loro, tanti saranno pronti a scoraggiarti nel voler inseguire questa professione, forse perchè stanchi e poco realizzati. Ma non fermarti alle prime impressioni, falli parlare e fatti raccontare le loro esperienze, troverai nelle loro parole quella passione per questo lavoro che va oltre la razionalità.

Ascolta il percorso fatto dai colleghi ma non pensare che sarà il tuo, la sanità è un ambiente di lavoro altamente tecnico scientifico ed è sempre in continuo divenire.

Le tecniche infermieristiche

Le tecniche che si approfondiscono in tirocinio il primo anno possono cambiare in base alle varie Università.

Personalmetne già al primo anno avevo fatto pratica su: la rilevazione dei parametri vitali (PA,TC,FC), il prelievo capillare della glicemia, le iniezioni sottocutanee e intramuscolari, la somministrazione della terapia, l'allestimento della via venosa per l'infusione endovenosa, l'inserimento del catetere venoso periferico, il prelievo venoso, il cateterismo vescicale, l'igiene intima e orale e la mobilizzazione del paziente ecc.. 

Sicuramente non sono poche le pratiche che potrai incontrare già dal primo giorno di tirocinio; è normale avere dei dubbi per la paura di sbagliare.

Il sostegno del tuo tutor ti aiuterà molto ad avere più sicurezza in ciò che farai.

Molto spesso ci sono tecniche che si ripetono, ricorda che non puoi fare sempre le stesse domande perchè rende implicito che non hai prestato attenzione alle risposte del tutor. Ma puoi e devi chiedere chiarimenti nelle tecniche che hanno passaggi che non ti sono chiari.

Le tecniche infermieristiche richiedono di unire gli aspetti teorici imparati a lezione con la pratica e capire che ci sono passaggi vincolanti e momenti che richiedono delle modifiche alla tecnica.

Quando i ritmi in reparto sono frenetici, non ti puoi aspettare che il tutor sia sempre accanto a te, questo è il momento di far vedere che hai compreso l'organizzazione del reparto e scegli di fare attività che conosci bene e in sicurezza. L'errore è sempre in agguato e devi sviluppare autonomia ed elasticità mentale per riconoscere gli errori e chiedere aiuto per i problemi che possono capitare anche nelle tecniche più semplici.

Te stessa/o

Dentro ad un ospedale si possono trovare persone molto diverse tra loro; sia per quanto riguarda l' età, l'esperienze di vita, i mestieri, i modi di pensare e tanto altro, ma ciò che secondo me le accumuna è la vulnerabilità. 

Quando la salute vacilla ogni persona ha un suo modo di reagire: c'è chi è forte e chi è debole, chi non vede più un futuro e chi ne organizza un altro. I sentimenti e le emozioni possono essere espressi dai pazienti o restare inespressi per poi esplodere, esternandoli anche con rabbia e cattiveria.

Ognuna di queste persone che incontrerai durante il tuo percorso ti potrà arricchire sia a livello umano che professionale o potrà farti soffrire, se pensi di avere dei problemi parlane con il tutor o con chi ti organizza il tirocinio. Se sei consapevole di avere delle debolezze e hai avuto la fortuna di essere già in contatto con uno psicologo, torna a parlarci, per capire le tensioni e le emozioni che provi.

Il tirocinio ti mette a confronto con il mondo della malattia e questo ti porterà a raggiungere una maggiore maturità rispetto ai tuoi coetanei per quanto riguarda la vita quotidiana.

Il confronto con l'esperienza fatta può portare a domande senza risposta, se si che generano dei loop infiniti di domanda/risposta devi riuscire a fermarti per non andare in crisi, oppure puoi valutare di lasciare questa professione ad altri.

Quando fai le prime lezioni guardati attorno e pensa che metà dei tuoi compagni rinuncerà e se sarai fra quelli che rinunciano nessun problema, tanto rispetto per aver deciso di intraprendere un altro percorso.

Cosa fare dopo i tre anni di laurea?

La prima opzione è entrare nel mondo del lavoro il quale offre una grandissima varietà di reparti e tecniche specialistiche, ma ricorda che ogni volta che cambi sarà come ricominciare e potresti avere la "sindrome dell'ultimo arrivato".

Mentre lavori c'è anche la possibilità di fare corsi universitari come i master di primo livello e i più ambiti sono quello di area critica e di coordinamento.

La prosecuzione degli studi universitari consente di fare il biennio della laurea magistrale, ma non è per tutti dato che richiede un ulteriore esame di ammissione perchè è a numero chiuso.

Il mondo della sanità è molto vario e sicuramente troverai il tuo spazio preferito, ma è necessario cercare. 

Riguardo questo argomento ti consiglio di leggere anche l'articolo "cosa aspettarsi dopo la laurea  triennale in infermieristica".

 "Se si cura una malattia, si vince o si perde; ma se si cura una persona, vi garantisco che si vince, si vince sempre, qualunque sia l'esito della terapia."

cit.  Patch Adams 1999

Questa è la forza dell'infermieristica. Permette di fare propria una professione arricchente dal punto di vista umano e soddisfacente nell'aspetto della realizzazione di sé.

 

Foto di StartupStockPhotos da Pixabay