Come superare il calo della produttività estiva (Summer Productivity Slump)  

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Nel nostro immaginario l'arrivo dell'estate equivale a vacanze, vita all'aria aperta e giornate durante le quali divertirsi. Se dovessero chiederci di descrivere la giornata estiva perfetta, quindi, non diremmo di certo di volerla passare al lavoro. 

Il pensiero di dover lavorare d'estate, in attesa delle ferie, provoca in moltissime persone tutta una serie di emozioni negative, che il più delle volte sfociano in una sorta di burnout estivo, a un crollo della produttività chiamato Summer Productivity Slump

Ma perché ciò avviene e cosa possiamo fare per affrontalo?

Summer Productivity Slump: cos'è il burnout estivo

Secondo alcuni studi, durante i mesi che vanno da giugno ad agosto i lavoratori potrebbero notare un calo di produttività del 20% e un livello di distrazione maggiore di almeno il 45%.

Questi sono i numeri legati agli effetti del Summer Productivity Slump, un tipo di burnout che ha a che fare con l'arrivo dell'estate, che per certi versi possiamo considerare simile al Disturbo Affettivo Stagionale di cui abbiamo parlato qualche articolo fa. 

Sebbene per molti questa è la stagione del riposo e del relax assoluto, secondo un sondaggio condotto dall'American Psychological Association, il 24% dei lavoratori non riesce a mantenere lo stato mentale positivo delle vacanze una volta tornato al lavoro; per altri invece pianificare le vacanze è esso stesso motivo di stress, per via della pressione di dover anticipare il lavoro per poter partire oppure di doverlo recuperare al rientro.

Dietro a tutto questo stress e al calo di produttività ci sono però delle motivazioni.

Cosa causa il Summer Productivity Slump

Secondo una ricerca della Harvard Business School, a influire sulla produttività è in primo luogo il tempo.

Le giornate calde e soleggiate, infatti, sarebbero fonti di distrazioni per i lavoratori, che vorrebbero di certo trovarsi da tutt'altra parte piuttosto che al lavoro. 

A dire della scienza, umidità e calore pare rallentino il cervello e renderebbero le persone più affaticate e meno concentrate. Per di più, talvolta il calo di produttività è dovuto anche alle "liti" tra colleghi sulla temperatura da tenere sul posto di lavoro.

Ma non è solo il tempo a renderci più pigri, lo è anche e soprattutto il pensiero di essere stati tagliati fuori da attività più piacevoli, che magari altre persone hanno la fortuna di poter fare.

A questo proposito possiamo parlare di FOMO, Fear Of Missing Out, cioè la paura o il dispiacere di non partecipare a esperienze gratificanti che coinvolgono altre persone.

Questa sensazione può essere incrementata ogniqualvolta guardiamo, per esempio, le foto che gli altri pubblicano sui Social o quando vediamo in televisione pubblicità che ci ricordano quanto è bella la vita al mare d'estate.

Come fronteggiare il calo di produttività e aiutare la concentrazione

Non lasciarsi prendere dall'invidia nel sapere altre persone in vacanza a rilassarsi è sicuramente difficile, così come lo è rimanere impassibili di fronte a foto di amici e colleghi in vacanza in luoghi da sogno.

Per non rischiare di venire risucchiati dallo stress (che tra l'altro potrebbe compromettere anche la qualità delle nostre stesse ferie) ci sono delle cose che però possiamo fare e che potrebbero aiutarci a mantenere la concentrazione e ad affrontare i cali di produttività.

  1. Imparare a gestire il tempo

La prima cosa da fare per prevenire il burnout, anche quello estivo, è sicuramente utilizzare delle tecniche di gestione del tempo. Il modo migliore per farlo è cercare sempre di suddividere i vari compiti in altri più piccoli, e darsi dei tempi definiti per portarli a termine uno dopo l'altro.

La tecnica del pomodoro in questo è di grande aiuto, perché prevede anche momenti di pausa tra una sessione di lavoro e l'altra.

  1. Avere una routine specifica

Crearsi una routine è poi un buon metodo per mantenere l'organizzazione e procedere in maniera più spedita nello svolgere i vari compiti.

Questo però non vuol dire essere rigidi: la flessibilità dovrebbe essere sempre la nostra migliore compagna.

  1. Raggiungere un buon work-life balance

Suddividere i compiti, stabilire le priorità e soprattutto gestire il tempo sono tre elementi che insieme possono portare al raggiungimento di un sano equilibrio tra vita privata e lavoro, equilibrio necessario per il nostro benessere mentale.

Pianificare delle pause, più o meno lunghe, ci aiuta a staccare la spina e ricaricarci, dedicando anche del tempo di qualità ai nostri affetti e alle nostre passioni. Non siamo fatti solo per lavorare, e dovremmo ricordarcelo sempre.

  1. Fare attività

Spesso la spossatezza e la pigrizia, dovute ancora una volta alle temperature, ci rendono completamente inattivi anche dal punto di vista fisico.

Nonostante tutto, però, dobbiamo cercare di non sacrificare il movimento.

Fare una passeggiata, una corsa sul tapis-roulant oppure jogging sono tutti modi per tenerci in allenamento e mantenere attivo il nostro cervello.

  1. Stare all'aperto

Secondo uno studio basterebbero anche solo 29 minuti all'aperto per aumentare la produttività fino al 45%.

Ecco perché dovremmo sempre trovare tutti i giorni il tempo per uscire, da soli o in compagnia, anziché trascorrere il nostro tempo libero a oziare sul divano davanti a una serie TV. 

La vita lì fuori, in fondo, è di gran lunga più interessante!

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