Aromaterapia, cos'è e come può influire sulla nostra memoria

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Tra tutti i cinque sensi, quello che è più capace di connettere realtà e ricordi è sicuramente l'olfatto.

L'olfatto è sin dagli arbori il senso tramite il quale i primi esseri umani riuscivano a distinguere i cibi buoni da quelli cattivi, le situazioni di pericolo da quelle di piacere, e così via. Ma non solo.

Il nostro naso ha anche il potere di rievocare ricordi perché è strettamente connesso alla sfera emotiva: sentendo un profumo, non a caso, riusciamo a materializzare immediatamente un ricordo o quantomeno l'immagine di ciò che quell'odore ci evoca.

A sfruttare tutto questo è l'aromaterapia, una pratica che usa gli odori per procurare benessere, e che sembra avere degli effetti anche sulle patologie legate alla memoria.

Cos'è l'aromaterapia

L'aromaterapia è considerata una branca della medicina alternativa, e prevede in sostanza l'uso di oli essenziali.

Non si tratta quindi di una sostituzione della medicina tradizionale, giacché non può effettivamente curare patologie e malattie.

Quel che però può fare è dare sollievo a disturbi lievi o legati a problemi emotivi e di benessere mentale.

In particolare, facendone uso potresti:

  • alleviare ansia, stress e nervosismo;
  • ridurre dolori quali mal di schiena, mal di testa o fastidi legati al ciclo mestruale;
  • mitigare i problemi relativi a insonnia o depressione;
  • alleviare disturbi legati alla circolazione, all'apparato digerente o ancora alla menopausa.

Secondo chi pratica l'aromaterapia, ogni olio essenziale avrebbe degli effetti specifici sulla persona che ne fa uso, ma non senza correre mai nessun rischio.

C'è infatti da dire che, come qualsiasi altro trattamento (medico o naturale che sia) si può sempre ricorrere in forme di allergia o effetti indesiderati, per cui prima di usare gli oli essenziali dovresti sempre consultare il tuo medico.

Un aspetto molto interessante e più scientifico dell'aromaterapia è quello che riguarda i suoi possibili benefici sulla memoria e sulla salute cognitiva.

Aromaterapia e scienza: lo studio sulla memoria

Secondo uno studio pubblicato su Frontiersin.org, la diffusione di odori può in qualche modo influire positivamente sulle capacità cognitive degli anziani e migliorarne la salute del cervello.

La ricerca parte da una verità: gli anziani spesso affrontano una perdita cognitiva che può influenzare gravemente la loro qualità di vita.

Esiste quindi una necessità urgente di trattamenti efficaci e poco impegnativi per contrastare questo declino.

La risposta potrebbe essere la stimolazione del cervello tramite l'arricchimento olfattivo, ovvero l'esposizione quotidiana a diversi odori.

Il sistema olfattivo ha infatti una connessione diretta con il sistema limbico, che è cruciale per la memoria e le emozioni. Con l'avanzare dell'età, la capacità olfattiva delle persone si deteriora prima delle loro capacità cognitive.

Questa perdita olfattiva porta a una significativa riduzione della materia grigia e bianca nel cervello, che può anticipare il declino cognitivo portando a malattie come il morbo di Alzheimer.

Secondo lo studio, a poter prevenire tutto questo sarebbe l’arricchimento olfattivo. Vediamo come e perché.

L'arricchimento olfattivo e i suoi benefici sulla cognizione e la struttura del cervello

L'arricchimento olfattivo consiste nell'esporre le persone a una varietà di odori per migliorare la loro capacità di percepire e identificare gli odori.

Secondo gli esperti, questa pratica non solo migliorerebbe l'abilità olfattiva, ma modificherebbe anche l'anatomia del cervello umano.

Le scansioni MRI mostrano che l'arricchimento olfattivo può aumentare lo spessore corticale in aree come il giro frontale inferiore destro, il giro fusiforme bilaterale e la corteccia entorinale.

Un esempio?

Alcuni studenti sommelier si sono esposti quotidianamente a numerosi nuovi odori.

Studi longitudinali hanno mostrato che, dopo 18 mesi di formazione, questi studenti presentavano uno sviluppo del bulbo olfattivo e un aumento dello spessore della corteccia entorinale. Ma non solo.

L'arricchimento olfattivo ha dimostrato anche di avere effetti positivi sulla cognizione.

I ricercatori hanno agito su tre fronti, riscontrando benefici in tre diverse circostanze:

  • Parkinson. I pazienti con Parkinson hanno mostrato miglioramenti nella fluidità verbale dopo l'arricchimento olfattivo.
  • Sintomi della depressione. Uno studio ha esposto adulti a oli essenziali due volte al giorno per 5 mesi, evidenziando miglioramenti nella funzione olfattiva, nella funzione verbale e una diminuzione dei sintomi della depressione.
  • Capacità cognitive. Anziani esposti a 9 odori due volte al giorno per 3-6 mesi hanno mostrato miglioramenti significativi nelle capacità cognitive e nella funzione olfattiva.

L’esperimento di arricchimento olfattivo notturno

Per risolvere il problema della poca fattibilità per alcuni pazienti di annusare più odori durante il giorno, i ricercatori hanno portato avanti un esperimento di arricchimento olfattivo notturno.

L'obiettivo dello studio era verificare se l'arricchimento olfattivo notturno potesse mantenere o migliorare le capacità cognitive degli anziani nel corso di sei mesi.

Gli studiosi volevano capire se l'esposizione a odori durante il sonno potesse avere benefici simili a quelli osservati in altre forme di arricchimento sensoriale, come la danza o l'ascolto della musica.

I risultati sono stati positivi.

Gli anziani sottoposti ad arricchimento olfattivo hanno dimostrato un significativo miglioramento nella capacità di ricordare liste di parole, un indicatore chiave di apprendimento verbale e memoria.

D’alta parte, i partecipanti che invece non hanno ricevuto arricchimento olfattivo non hanno mostrato tali miglioramenti e, in alcuni casi, hanno subito un declino cognitivo.

Un altro vantaggio è stato riscontrato relativamente al fascicolo uncinato.

Il fascicolo uncinato, una via cerebrale che collega l'amigdala alla corteccia prefrontale, ha infatti mostrato un aumento della diffusività media nei partecipanti sottoposti ad arricchimento olfattivo.

Questo percorso è cruciale per funzioni cognitive come la memoria episodica, il linguaggio e l'elaborazione socio-emotiva. E non è tutto. Normalmente, la diffusività della sostanza bianca diminuisce con l'età.

Tuttavia, interventi di arricchimento ambientale come la danza o l'ascolto della musica hanno dimostrato di aumentarla.

L'arricchimento olfattivo sembra seguire questa tendenza, migliorando la salute cerebrale.

Uno studio da approfondire

L’arricchimento olfattivo notturno ha dimostrato di essere una strategia promettente per migliorare la memoria e la funzione cognitiva negli anziani.

Questo approccio, essendo a basso costo e facilmente implementabile, offre una soluzione pratica per affrontare il declino cognitivo e ridurre il rischio di demenza.

I risultati, tuttavia, suggeriscono che la ricerca ha ancora bisogno di ulteriori studi su larga scala: l’esperimento infatti ha preso in considerazione un numero limitato di partecipanti e altrettanti limitate varietà di stimolazioni olfattivi.

Ciò però non toglie la grande importanza di tale scoperta, che potrebbe senz’altro migliorare la vita di molte persone con il minimo sforzo.

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