I fattori che determinano l’inclinazione alla Compassion Fatigue o alla Compassion Satisfaction 

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Nella vita lavorativa di un qualsiasi infermiere non è raro sentire parlare di Compassion Fatigue.

Si tratta di una condizione molto comune tra tutte quelle “professioni della cura”, quali infermieri e medici, che porta il professionista affetto a una sorta di esaurimento emozionale, il quale ha inevitabilmente ripercussioni non solo sulla persona in questione, ma anche sulla qualità di assistenza dei suoi pazienti. 

A questo proposito, un recente studio ha cercato di indentificare i motivi che portano un infermiere alla Compassion Fatigue

Gli elementi determinanti della Compassion Fatigue

L'ambiente di lavoro con il quale si deve approcciare ogni giorno un professionista sanitario è decisamente difficile. Un infermiere deve infatti fare i conti non solo con la sofferenza dei propri pazienti e dei familiari, ma anche con ritmi lavorativi frenetici e condizioni non proprio favorevoli.

Secondo alcune ricerche precedenti, pare che gli infermieri siano più soggetti a soffrire di Compassion Fatigue nel caso soprattutto di:

  • turni di lavoro esageratamente stancanti,
  • difficoltà nel gestire le decisioni dei propri superiori,
  • cattiva organizzazione sanitaria,
  • limiti personali.

Sulla base di questo, lo studio pubblicato su Online Library si è proposto di analizzare più da vicino la questione, proponendo un questionario a 406 infermieri RN e LPN coinvolti nella ricerca. Nello specifico, i ricercatori hanno esaminato le aree della vita lavorativa, l'intelligenza emotiva e il capitale psicologico di ogni soggetto preso in esame.

Cosa dice lo studio

Partiamo dal presupposto che, nonostante tutto, ci sono comunque degli infermieri che continuano a provare un certo entusiasmo nello svolgere il proprio lavoro, abbracciando in toto la Compassion Satisfaction, ovvero il lato positivo della professione che porta a sentirsi soddisfatti nell'aiutare gli altri grazie alle proprie competenze.

Ma cosa tiene in equilibrio la Compassion Satisfaction e la Compassion Fatigue? Cosa determina la propensione all'una o all'altra condizione? La risposta sembrerebbe essere il luogo di lavoro.

Le sei aree della vita lavorativa

Secondo gli esperti, la fatica della compassione è una sorta di declino emotivo e spirituale che si manifesta quando un professionista si sente incapace di provare empatia e qualsiasi altra forma di emozione, anche e soprattutto nei confronti dei pazienti.

Questo è il limite al quale portano le continue esposizioni a sofferenza e stress, che ha come conseguenze tensioni a lavoro tra colleghi e tra professionista e paziente ma anche insonnia, depressione e altre problematiche fisiche, psicologiche e sociali. 

Tutto ciò, quindi, ha inevitabilmente un impatto non indifferente sulla qualità delle organizzazioni sanitarie, su quella lavorativa dei professionisti coinvolti e su quella delle cure dei pazienti.

Le sei aree della vita professionale che possono influenzare sotto questo aspetto gli infermieri:

  1. carico di lavoro, cioè tutte quelle richieste con vincoli di tempo e risorse;
  2. controllo, cioè la capacità di prendere decisioni autonome sul proprio lavoro;
  3. ricompensa, cioè riconoscimento del proprio operato;
  4. comunità, cioè qualità delle relazioni con gli altri;
  5. equità, cioè processi decisionali coerenti e imparziali;
  6. congruenza dei valori, cioè corrispondenza tra valori personali e valori aziendali.

Quando una di queste sei aree viene compromessa, in toto o in parte, allora è più facile imbattersi in esaurimento emotivo, turnover, burnout e poco entusiasmo nel continuare a svolgere il proprio lavoro.

Intelligenza emotiva e capitale psicologico

Ci sono anche altri elementi che giocano un ruolo cruciale nella soddisfazione e nella fatica della compassione:
  • Intelligenza emotiva, l'abilità grazie alla quale gli infermieri riescono a offrire assistenza compassionevole ai propri pazienti, soddisfacendo al meglio le loro necessità e anche tutte le esigenze richieste dal proprio lavoro. In genere, chi ha un livello più elevato di intelligenza emotiva ha meno probabilità di ricadere nella Compassion Fatigue.
  • Capitale psicologico, il patrimonio psicologico di una persona, che ingloba inclinazioni, competenze, valori, motivazioni e capacità di affrontare ogni situazione della vita. Il capitale psicologico, quindi, è quell'elemento al quale appigliarsi quando si affrontano richieste lavorative difficili. 

Inclinazione alla soddisfazione compassionevole

Secondo gli esperti, sia per il gruppo di infermieri RN sia per il gruppo di infermieri LPN, il fattore più importante che porta alla soddisfazione compassionevole è il capitale psicologico. Nello specifico:

  • per gli RN sono fondamentali il capitale psicologico e la ricompensa per quanto fatto;
  • per gli LPN invece il capitale psicologico e l'intelligenza emotiva.

Inclinazione alla fatica della compassione

Esaminando invece i fattori che portano alla fatica della compassione, lo studio ha rilevato che a essere fondamentale è il carico di lavoro. Nello specifico:

  • per gli RN sono determinanti carico di lavoro, capitale psicologico, controllo su lavoro, senso della comunità;
  • per gli LPN invece carico di lavoro e capitale psicologico.

Tirando le somme

Se gli infermieri si sentono apprezzati per il loro lavoro, se i loro valori personali sono in sintonia con quelli dell'ospedale e se il loro carico di lavoro è gestibile, saranno più contenti e più inclini alla soddisfazione della compassione.

Al contrario, se pensano di avere troppo lavoro da fare e non hanno il tempo per fare tutto bene, si sentiranno stressati e inclini alla fatica della compassione.

Anche il senso di appartenenza a una comunità sul posto di lavoro è importante. Se ti senti parte di un gruppo solido che si supporta a vicenda, infatti, è più facile gestire lo stress del lavoro.

Capire tutti questi fattori è cruciale per ridurre la stanchezza e aumentare la soddisfazione sul lavoro.

Risulta chiaro, quindi, come sia importante creare ambienti di lavoro che supportino carichi di lavoro gestibile e relazioni positive. Gli infermieri dovrebbero avere autonomia nel prendere decisioni e la possibilità di svolgere il loro lavoro nel migliore dei modi.

Inoltre, riconoscere il contributo degli infermieri e riuscire ad allineare i valori aziendali con quelli del personale diventa importante per creare un ambiente di lavoro sano e gratificante per tutti.

Approfondimenti:

Lo studio pubblicato su Online Library (LINK)

Foto di Jonathan Borba