Spettro antibiotico e l'antibiotico-resistenza

antibiotico, pillola
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Lo spettro antibiotico si riferisce alla gamma di batteri o microrganismi che un particolare antibiotico è in grado di trattare efficacemente.

Questo concetto è importante perché non tutti gli antibiotici sono efficaci contro tutti i tipi di batteri perchè alcuni sono più mirati e specifici su alcune tipologie, mentre altri hanno un'azione più ampia.

Di solito, l'antibiotico può essere classificato in base al suo spettro come segue:

  1. Antibiotici ad ampio spettro:

Questi sono efficaci contro un'ampia gamma di batteri, sia Gram-positivi che Gram-negativi.

Ad esempio, la tetraciclina e l'amoxicillina sono antibiotici ad ampio spettro.

  1. Antibiotici a spettro ristretto o mirato:

Questi sono efficaci contro un numero limitato di batteri, spesso mirati solo contro batteri Gram-positivi o Gram-negativi specifici.

Un esempio è la vancomicina, che è efficace principalmente contro batteri Gram-positivi resistenti.

L'uso appropriato di antibiotici in prima istanza dipende dalla conoscenza del loro spettro di azione.

Gli antibiotici ad ampio spettro possono essere prescritti dal medico  quando non è chiaro il tipo specifico di batterio responsabile dell'infezione. Mentre gli antibiotici specifici sono prescritti quando si conosce il tipo di batterio causante.

Quando l'infezione è su uno specifico organo?

In questo caso è necessario l'intervento dello specialista, l'infettivologo, che valuterà il microrganismo, la farmacocinetica, la diffusione nell'organo interessato e il bilancio costo beneficio con gli effetti collaterali.

È importante anche considerare che l'uso inappropriato degli antibiotici può portare a resistenza batterica, rendendo gli antibiotici meno efficaci nel tempo.

A tale riguardo ti fornsico come approfondimento il documento dell'AIFA riguardo all'uso, o per meglio dire l'abuso, degli antibiotici in Itala: "L'uso degli antibiotici in Italia, Rapporto nazionale anno 2022."

Riporto l'introduzione perchè fa riflettere e mostra l'importanza e la portata dell'antibiotico resistenza.

"In Italia nel 2022 il consumo di antibiotici, comprendente sia l’utilizzo a livello territoriale (a carico del SSN e in acquisto privato) che in ambito ospedaliero, ammonta a 21,2 DDD/1000 abitanti die, in aumento del 23,9% rispetto al 2021, e avvicinandosi al valore registrato nel 2019 (21,6 DDD/1000 abitanti die).

La spesa complessiva (pubblica e privata) per gli antibiotici è stata pari a 938,6 milioni di euro, corrispondente a 15,9 euro pro capite. Analogamente ai consumi, anche la spesa ha registrato un aumento (+19,7%) rispetto al 2021.

La categoria degli antibiotici rappresenta l’1,4% del consumo totale e il 3,5% della spesa totale. Nell’acquisto privato di fascia A la quota degli antibiotici sui consumi totali arriva al 2,3% e quella sulla spesa totale all’8,6% (Tabella 1.1).

Il 76% delle dosi erogate nel 2022, pari a 16,1 DDD/1000 abitanti die, e l’83% della spesa (13,2 euro pro capite), risultano a carico dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN); questo dato comprende sia gli antibiotici erogati in regime di assistenza convenzionata (dalle farmacie pubbliche e private) sia quelli acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche (Figura 1.1).

In generale, gli antibiotici vengono prevalentemente prescritti dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta; infatti, quasi il 70% del consumo totale, pari a 14,4 DDD/1000 abitanti die, è rappresentato dagli antibiotici erogati in regime di assistenza convenzionata.

Nel 2022 questa parte dei consumi registra un forte incremento a livello nazionale rispetto al 2021 (+24,9%), più marcata nelle regioni del Nord (+29,5%). In termini di consumo, segue l’acquisto privato di antibiotici di classe A da parte dei cittadini che, con 5,1 DDD/1000 ab die, rappresenta circa il 24,1% dei consumi totali (26,2% dei consumi territoriali), in aumento del 23,9% rispetto al 2021, in misura più marcata nelle regioni del Centro (+31,4%) e del Nord (28,2%) rispetto a quelle del Sud (+13,2%).

La spesa privata ha raggiunto nel 2022 oltre 163 milioni di euro e un’incidenza sul totale della spesa per antibiotici pari al 17,4%, che si attesta al 21,2% nelle Regioni del Nord, mentre è del 16,9% al Centro e del 13,9% al Sud (Tabella 1.1).

Ogni cittadino italiano ha speso in media 2,8 euro per l’acquisto di antibiotici con un aumento del 23,0% in confronto all’anno precedente. Nelle Regioni del Nord e del Centro, pur in presenza di livelli di spesa sovrapponibili a quelli del Sud, l’aumento è stato del 28,8% e del 31,9% rispettivamente, mentre al Sud è stato del 10,3%".

Pertanto, la scelta dell'antibiotico giusto, basata sullo spettro di azione e sull'identificazione precisa del patogeno è fondamentale per il trattamento efficace delle infezioni.

Foto di Artem Podrez