Tumore al seno: fra chirurgia conservativa e mastectomia

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Il tumore al seno colpisce molte donne, in Italia si stima che 1 donna su 8 riceve una diagnosi di tumore al seno. Il trattamento del tumore al seno è interdisciplinare e in molti casi prevede inizialmente tre approcci terapeutici:

  • la chirurgia,
  • la chemioterapia,
  • la radioterapia.

Il primo impatto significativo è la diagnosi e lascia molto scossi, il secondo è comprendere che non si è soli, tantissimi operatori sanitari fanno sistema per consentite un trattamento sicuro ed efficace.

Uno dei primi trattamenti per curare la donna dal tumore al seno è la chirurgia.

Prima della chirurgia c'è stata la fase di diagnosi, accertamenti come la mammografia, la biopsia danno un indizio di quanto si dovrà intervenire. Questi esami sono necessari per studiare il tumore e classificarlo per poi trattarlo.

La classificazione utilizzata è la TNM in cui:

  • T, tumor, in cui si descrive il tumore, grandezza ed estensione;
  • N, nodes, in cui si valuta il cpinvolgimento dei linfonodi regionali;
  • M, metastasis dove si valuta la presenza o meno di metastasi lontano dal tumore primario.

Inoltre, ad ogni lettera si affianca un numero da 0 a 4 a seconda dell'estensione della patologia.

Ci sono altri metodi di classificazione a seconda delle cellule che vengono maggiormente coinvolte. 

Quando viene studiata la patologia vengono individuati dei fattori detti prognostici che sono correlati alla sopravvivenza della paziente mentre i fattori predittivi dell'efficacia del trattamento.

Sono molteplici fattori che devono essere analizzati insieme, per esempio un fattore prognostico è la dimensione del carcinoma ma singolarmente non ha tanto significato.

A parità di grandezza si deve andare a studiare il tipo di cellule quindi il tipo istologico e la sua invasività. 

Per la diagnosi vengono utilizzate le indagini che restituiscono immagini che forniscono un'idea dell'estensione della neoplasia, ma cosa importantissima, l'esame istologico che indirizzerà le scelte dei professionisti per le terapie future.

Il team di senologia è il primo con cui la donna si dovrà confrontare e dovrà ricevere la proposta di un intervento più efficace possibile con il minor impatto estetico.

Il Chirurgo specializzato nell'intervento al seno con gli esami e valutando se sono presenti altre malattie proporrà l'intervento che offre la migliore efficacia sempre con una vision nella conservazione del tessuto sano e di un eventuale ricostruzione.

La chirurgia al seno è uno degli step della terapia e la conclusione davanti ad un intervento radicale sarà le ricostruzione, quello che dovrebbe essere chiaro è che per adesso non esiste una singola cura al tumore al seno, ma proprio perchè ci sono molte opzioni e molti professionisti coinvolti la donna sarà accompagnata in un percorso di cura.

La chirurgia conservativa

La priorità del chirurgo ha l'obiettivo di rimuovere la neoplasia dalla mammella cercando di conservare tutti i tessuti che non sono coinvolti, questo tipo di intervento prende il nome di quadrantectomia o nodulectomia.

Questo tipo di intervento è entrato a far parte delle linee guida dal 2001 grazie a Umberto Veronesi che insieme a Armando Giuliano hanno dimostrato alla Consensus Conference di Filadelfia nell'aprile 2001 l'efficacia della chirurgia conservativa.

Per tutti gli anni precedenti il trattamento di elezione per la rimozione del tumore al seno era la mastectomia con rimozione dei linfonodi.

La scoperta di Veronesi è stata quella di differenziare i casi in cui era necessaria questa procedura da quei casi in cui era possibile intervenire con un intervento meno invasivo.

Infatti, quando è possibile, si preferisce questo intervento per via del miglior recupero post operatorio, le pazienti a volte vengono dimesse il giorno stesso. 

Mastectomia

Il termine mastectomia indica l'asportazione chirurgica dell'intero seno.

La mastectomia con rimozione dei linfonodi viene usata anche oggi, ma con criterio tenendo presente il tipo istologigico, lo stadio e la presenza di linfonodi positivi.

Può essere monolaterale o bilaterale a seconda del tipo di tumore e della sua invasività. Quando il team decide di ricorrere a questo tipo di intervento, poi viene proposto alla paziente di sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica, che ha lo scopo di ricostruire il seno (mastoplastica).

La mastectomia ha l'obiettivo di aumentare il benessere psicologico della paziente oltre a restituire l'aspetto naturale del seno alla donna.

Il seno infatti, non è solo un parte del corpo della donna ha anche un valore di femminilità. 

Nell'intervento di mastoplastica la paziente decide insieme al team se procedere con una ricostruzione chiamata lipofilling che utilizza il tessuto adiposo della paziente, esportandolo dalle zone in cui è maggiormente presente, di seguito viene trattato e infine ripiantato nel seno. 

Un altro tipo di intervento di mastoplastica è il DIEP (deep inferior epigastric perforators) un tipo di chirurgia plastica molto complessa, che consiste nell'asportazione chirurgica di un lembo di tessuto adiposo dall'addome della paziente e successivamente viene trasportato per ricostruire il seno mancante.

Esiste anche il metodo di ricostruzione del seno con protesi biocompatibile, prima di proseguire con la ricostruzione del seno con la protesi, viene inserito un espansore, un dispositivo che ha le sembianze di un palloncino e si riempie con soluzione fisiologica con lo scopo di espandere il muscolo pettorale poco alla volta e avere un effetto più naturale possibile.

Dopo l'intervento di ricostruizone, la donna dovrà continuare a sottpporsi ai controlli al seno.

Inoltre, le protesi possono dare degli effetti collaterali, per questo è importante monitorare i cambiamenti e contattare il medico se si notano dei rigonfiamenti o arrossamenti. 

 

Foto di Thirdman