La risposta è sicuramente affermativa. La vera domanda è come implementare la simulazione nel curriculum formativo degli infermieri italiani.
Gli esempi citati all'inizio di questo post mostrano che in Italia sono già presenti diversi Pionieri della Simulazione, vale a dire dei veri e propri innovatori, che si sono assunti il rischio di introdurre questa tecnica d'insegnamento all'interno dei loro corsi.
Si sono assunti questo rischio prima di tutti gli altri.
Ma questi Pioneri della Simulazione sono pochi e sebbene stiano già condividendo i risultati delle loro esperienze con altri istruttori, creando così degli Utilizzatori Precoci, il gruppo dei Pionieri e quello degli Utilizzatori Precoci anche se messi assieme costituiscono comunque una piccola percentuale di istruttori.
Non c'è ancora una diffusione della simulazione tale da superare il baratro che separa l'unione di questi due gruppi, alla maggioranza degli istruttori a livello nazionale. Solamente quando la diffusione sarà tale da superare questo baratro, allora una tecnica di insegnamento come la simulazione sarà capace di autosostenersi.
La domanda dunque cambia e diventa: esiste la possibilità che la tecnica della simulazione si diffonda tra gli istruttori italiani?
Trovare una risposta a questa domanda significa capire quali sono le resistenze che gli istruttori italiani provano ad impiegare la simulazione all'interno dei loro corsi.
Problema... |
...possibile soluzione |
Il realismo del simulatore. I simulatori avanzati di paziente sono sicuramente i simulatori più tecnologicamente avanzati presenti sul mercato. Ma la loro progettazione è fondata sugli obiettivi di apprendimento della simulazione avanzata, ossia cercare di migliorare le performance dei team sanitari.
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Bisogna aver ben chiari gli obiettivi formativi che si desidera raggiungere con la simulazione. Se l'obiettivo è l'acquisizione di un'abilità tecnica, allora un simulatore avanzato di paziente sicuramente non è la soluzione più adatta. Esistono in commercio manichini interi o anche dei task trainer, ossia singole parti di manichino (come ad esempio braccia per imparare a prendere una vena o un'arteria, teste per imparare a intubare ecc. ecc.), che permettono proprio di apprendere quelle specifiche abilità tecniche, offrendo un realismo addirittura superiore di quello offerto da un simulatore avanzato di paziente, proprio Perché progettati appositamente per l'insegnamento di quegli specifici obiettivi di apprendimento.
se gli obiettivi di apprendimento sono quelli previsti da un corso BLSD o da un corso ILS, dei manichini come il Resusci Anne o di simulatori intermedi sono sicuramente la soluzione più adatta. |
Il costo del simulatore. Più volte all'interno di questo post si è detto che per fare simulazione non serve obbligatoriamente un simulatore avanzato di paziente.
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Il costo del simulatore. La prospettiva di chi decide di implementare un programma di simulazione è una prospettiva di lungo periodo (diversi anni), e in quanto tale il costo di un simulatore avanzato di paziente andrebbe ripartito negli anni del suo utilizzo (principio di ammortamento). Per dare un'ordine di grandezza, personalmente ho avuto modo di eseguire manutenzioni preventive su simulatori avanzati Laerdal SimMan Classic con oltre 10 anni di vita e ancora perfettamente funzionanti. Il costo di un simulatore avanzato di paziente diventa in realtà un problema se, una volta acquistatolo, questo non viene mai utilizzato. Da qui la necessità di predisporre un programma di impiego del simulatore all'interno del percorso formativo sanitario, prima di procedere all'effettivo acquisto del simulatore. Questo programma di impiego dovrebbe rispondere a 3 semplici domande:
Chi invece volesse implementare un programma di simulazione costituito solamente da poche occasioni formative, può tener conto che i simulatori avanzati di paziente possono anche essere noleggiati, assieme ad un "simulation technician" capace di farli funzionare. Si tratta di una soluzione simile a quella del noleggio di una macchina con conducente: gli istruttori, così come il viaggiatore, devono solo preoccuparsi di dove vogliono arrivare, ossia dei contenuti dei loro corsi. Naturalmente la soluzione del noleggio può andar bene solo nel caso in cui le risposte alle precedenti 3 domande siano tali per cui, la cifra del noleggio resti al di sotto di una soglia oltre la quale risulta più conveniente l'acquisto del simulatore. Il costo dei locali per la formazione. Per molti anni, soprattutto in Italia, si è creduto che per fare simulazione fosse necessario disporre obbligatoriamente di un centro di simulazione. Un centro di simulazione offre sicuramente il vantaggio di poter disporre di ambienti sempre pronti alla formazione, con materiale dedicato e soprattutto personale adibito a questo genere di attività; ma si capisce che tutto questo comporta dei grossi investimenti costanti. La simulazione in situ ha reso la presenza dei centri di simulazione una presenza superflua. Gli americani chiamano la in situ simulation anche con il nome di low cost simulation, Perché non c'è bisogno di dover affittare sale apposta per la formazione: basta utilizzare quella parte di reparto che si è liberata e che quindi può essere sfruttata per l'occasione. La simulazione in situ offre inoltre il grande vantaggio del massimo realismo, cosa che invece un centro di simulazione può raggiungere solo tramite grossi investimenti e quindi, in un'ottica di riduzione dei costi, rappresenta indubbiamente una soluzione ideale. |
La chiarezza degli obiettivi formativi.
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La simulazione può essere integrata all'interno del programma formativo per gradi, secondo un percorso ben definito. Diversi anni fa, proprio per rispondere a questa domanda, la Laerdal sviluppò il Cerchio dell'Apprendimento, basandosi sulle teorie dell'apprendimento esperienziale di David Kolb.
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Il divario tecnologico. L'impiego di un simulatore di paziente all'interno del programma formativo richiede necessariamente buone conoscenze informatiche ed elettroniche. I simulatori avanzati di paziente sono infatti controllati da computer con sistema operativo Windows, mentre i simulatori intermedi o di base sono controllati da un'interfaccia SimPad, molto simile all'iPad della Apple.
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Il divario di conoscenza della tecnologia è facilmente superabile. Esistono almeno due soluzioni a questo problema.
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L'evidenza scientifica. Chi può veramente garantire che un programma formativo che introduca l'impiego della simulazione accanto alle classiche lezioni frontali, sia veramente efficace? |
Un'ottima soluzione a questo problema è il testo "La Simulazione nell'Infermieristica" ed in particolare i capitoli 2 "Simulazione: obiettivi, caratteristiche, vantaggi e svantaggi" e 3 "Simulazione nella formazione infermieristica e nella pratica professionale: panoramica internazionale". In rete sono disponibili tantissimi articoli relativi alle esperienze e ai risultati ottenuti da chi impiega da anni la simulazione per la formazione infermieristica. Un ottimo database che ne raccoglie diversi è http://www.nursingsimulation.org/ |
La lingua. I simulatori di paziente parlano principalmente inglese e questo può essere un problema per gli istruttori che non si sentono a proprio agio con questa lingua. |
Le attuali interfacce in controllo dei simulatori di paziente, sia su computer per i simulatori avanzati che su SimPad per i simulatori intermedi, sono state di recente aggiornate alle principali lingue internazionali. Oltre all'italiano sono disponibili anche lingue come francese, spagnolo, tedesco, cinese ecc. ecc. |