La tracheotomia è una delle procedure chirurgiche più frequenti nell’ambito delle terapie intensive per i pazienti in insufficienza respiratoria.

Il timing della procedura è rimasta tuttora un elemento che non ha trovato ampio consenso; tracheotomia precoce (nei primi 4-8 giorni dopo l’intubazione) vs tardiva (a più di 10-15 giorni dall’intubazione) è ancora diversamente affrontata nei reparti di terapia intensiva.

Tre studi randomizzati e controllati sono stati recentemente presentati: (Freeman B, MorrisP: Tracheostomy practice in adults with acute respiratory failure. Crit Care Med., 2012; 40: 2890-2896).

Dall’analisi dei risultati emerge che rispetto alla tracheotomia tardiva, quella precoce non conferisce alcun vantaggio sul profilo delle infezioni acquisite durante la ventilazione meccanica, la durata della ventilazione assistita in generale, la durata della permanenza in terapia intensiva, e la mortalità.

I tre studi concordano però sul fatto che la sedazione dei pazienti è stata minore nel gruppo con tracheotomia precoce.

Dott. Vladimir Guluta

Cardiologo presso Maria Cecilia Hospital

Cotignola (RA)

tracheostomia

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