In terapia intensiva la persona è sottoposta a monitoraggio continuo e terapie importanti per la sua vita ed è totalmente dipendente per l'igiene, di conseguenza è necessario avere un sistema validato per l'efficacia.
Il video divulgativo su youtube mostra la possibilità di usare altri prodotti rispetto alla solita bacinella con acqua..
Ho avuto modo di provare un piccolo emogas, un sistema portatile che può essere trasportato al letto del ricoverato.
Questo sistema come si vede dallo foto che ho fatto è piccolo e si può tenere con una mano, dato che come ogni novità tecnologica costa un botto, ha delle superfici antiscivolo che facilitano la presa.
E' una macchina delicata e non ci se lo deve scordare quando per le emergenze la si porta al letto del malato.
Il software è semplice e chiunque navighi con un PC lo riesce ad usare.
L'osservazione diretta dell'evoluzione delle lesioni da pressione (LDP) è poco studiata, spesso si confondono gli stadi/categorie EPUAP con l'evoluzione di una lesione.
Nell'osservare una LDP si possono riconoscere due strade, una naturale quando non viene attuato nessun intervento utile oppure, in secondo luogo, abbiamo un'evoluzione della lesione che è determinata dalle scelte fatte dall'operatore sanitario per medicare la lesione stessa.
Premessa importante: non sono un esperto masterizzato e le osservazioni nascono dal mio "essere naturalista" e da quello che ho visto durante il mio periodo nel reparto di lungodegenza/medicina acuti.
Le lesioni da pressione (LDP) sono un danno tissutale che può portare ad un peggioramento della qualità di vita e arrivare nei casi più gravi a compromettere le possibilità di ripresa.
I corsi sulle lesioni da pressione non sono molti, ma è vasta la bibliografia documentale che la regione Emilia-Romagna ha realizzato attraverso un gruppo di lavoro che le mantiene aggiornate.
Il documento "DEBRIDEMENT: CANADIAN BEST PRACTICE RECOMMENDATIONS FOR NURSES" affronta nello specifico le tecniche e i metodi del debridement per lesioni e ferite in cui sono presenti aree necrotiche.
La prima necessità che viene evidenziata è quella di creare un percorso formativo comune per gli infermieri adetti al debridement, chiarendo i vantaggi nella cura delle ferite e la conseguente riduzione di costi.
L'esame colturale ci consente di identificare la presenza di un microrganismo su di una superficie o in una soluzione più o meno densa come il pus.
L'identificazione del microrganismo avviene in laboratorio, ma la corretta esecuzione dell'esame colturale è un passaggio determinante, a cura dell'infermiere, per la corretta identificazione del microrganismo responsabile.
Sapere quale batterio è presente indirizza la terapia antibiotica e la sua durata, ricordiamoci che una terapia antibiotica troppo breve o troppo prolungata favorisce la selezione di batteri resistenti agli antibiotici.
Le lesioni da pressione (LDP) stadio I e II sono fra le più importanti che dobbiamo osservare sui nostri assistiti, perchè in alcuni casi possono ancora regredire. Ma ancora più importante è il fatto che possiamo identificare se esistono dei fattori scatenanti tipici del target di pazienti che seguiamo o dell'assistenza che mettiamo in pratica e quindi consentirci di creare strategie mirate con risultati rilevabili.
Le lesioni da pressione le conosciamo come stadio I, II, III o IV e sono come immagini a cui dobbiamo applicare un'indicazione, ma non ci dicono mai come si è evoluta la lesione da pressione.
Il motivo è che gli stadi non corrispondono all'evoluzione di una lesione da pressione per maggiore chiarezza la classificazione EPUAP ha introdotto il termine categoria.
La LDP ha una progressione intrinseca e si passa dal rossore alla necrosi della cute e guardare le immagini con occhio critico può essere difficile, ma in rete ci sono molte immagini e possono essere un punto di partenza per alcune riflessioni e/o speculazioni...
Le immagini seguenti possono turbare le persone sensibili, evitare la lettura grazie.
La ricerca infermieristica richiede tempi lunghi, la divulgazione dei risultati è un passaggio necessario per far si che i risultati degli studi clinici arrivino alla pratica.
Tecnologie infermieristiche, le tecniche più comuni e le procedure come l'iniezione intramuscolare, il cateterismo vescicale, le medicazioni la terapia infusionale e tante altre.
Gli infermieri sono in prima linea per prevenire e curare le lesioni da pressione, le pubblicazioni come articoli e linee guida sono molte, ma tradurle in pratica spesso è più complesso di quel che sembra.
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