La diastasi si verifica quando la ferita chirurgica si apre, può accadere anche diversi giorni dopo l'intervento chirurgico e le cause possono essere diverse, la cosa importante è che il chirurgo valuti la ferita e decida sulla base della tipologia d'intervento. 

Le diastasi possono verificarsi per diversi motivi e una volta valutate dal chirurgo i tempi di guarigione sono diversi a seconda delle scelte se fare una revisione chirurgica della ferita o se è necessaria una guarigione per seconda intenzione.

Il caso con esposizione della placca richiede una valutazione del chirurgo ortopedico il prima possibile.

 

 

 

Nella ferita chirurgica una volta passati 10-14 giorni si rimuovono i punti e nella maggioranza dei casi è guarita, la diastasi si verifica se in itinere o alla rimozione dei punti la ferita resta aperta o se viene aperta successivamente dal chirurgo, si possono verificare condizioni molto diverse fra loro per esempio

la ferita resta aperta, può capire negli anziani che in piccoli tratti (un cm o poco più) non si salda, mentre i piani sottostanti sono ben chiusi, la ferita guarirà per seconda intenzione, con medicazioni semplici,

la ferita si presenta chiusa ma è iperemica, turgida, l'apertura di un punto consente di far evacuare il siero o il materiale (liponecrosi) che si è raccolto nei tessuti sottostanti, successivamente le medicazioni si prolungheranno nel tempo,

la diastasi è decisa dal chirurgo, capita nelle ferite addominali, per evitare la raccolta di materiale e farlo spurgare da subito, la medicazione la si farà in un ambulatorio chirurgico,

la diastasi in chirurgia ortopedica è rara, ma può capitare e se espone i piani sottostanti si faranno medicazioni, ma se c'è una placca esposta la questione è diversa.

 

esposizione placca caviglia

La storia clinica in sintesi è:

il paziente si frattura,

il chirurgo ortopedico opera e posiziona la placca per stabilizzare la frattura e favorire il consolidamento,

la dimissione poi la rimozione dei punti e la ferita appare infiammata, quindi viene affidato al MMG,

il medico MMG decite la terapia antibiotica e le medicazioni nell'ambulatorio del territorio, 

il paziente vede l'infiammazione ridursi ed è contento,

la ferita ha una diastasi con esposizione della placca.

 

Le criticità sono date da una comunicazione infermiere/MMG sulla descrizione della ferita e la formazione ECM sulle ferite.

Le criticità possono essere anche insite nel sistema ma il professionista può scegliere di fare la differenza perchè l'esposizione di una placca o in generale di una protesi mette a rischio il paziente  di un processo infettivo ed in questo caso di un'infezione ossea, forse in questo caso l'osso non è andato a contatto con i microrganismi comunque il pazeinte deve essere inviato a visita ambulatoriale dal suo chirurgo ortopedico il prima possibile.

Il chirurgo farà accertamenti mirati e valuterà anche le comorbilità presenti per decidere la soluzione più adegiata sia essa una revisione della ferita chirurgica o la  rimozione della placca che consentirà un esame colturale per verificare la presenza o meno di un'infezione del tessuto osseo.

Il paziente guardando l'aspetto della cute potrebbe essere stato fortunato e l'esposizione della placca non aver portato ad un infezione ossea.

Le diastasi possono anche seguire un percorso diverso ed essere delle ferite che vengono lasciate aperte dal chirurgo per favorire la guarigione come ad esempio nelle ferite addominali quando c'è una raccolta di siero o una liponecrosi, la guarigione sarà per seconda intenzione e le medicazioni intermedie fatte negli ambulatori del territorio di solito più comodi al paziente.

 

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