La febbre o iperpiressia è un rialzo della temperatura corporea è un evento importante che si manifesta inaspettatamente al domicilio o durante il ricovero ma è tutto lì solo un numero in una scala o possiamo dire/fare qualcosa di più?

 

Il grande anziano è chi ha più di 85 anni, se da un certo punto di vista c'è un aspettativa di vita più breve come infermieri questo non ci interessa, la parte è la fragilità biologica intrinseca, che è maggiore. Dobbiamo poi combattere con le demenzialità dei modi di dire comuni, da vecchi si torna bambini o dei modi di pensare "tanto non c'è più niente da fare".

Il grande anziano tipo che viene assistito ha condizioni molto variabili, può essere una persona con capacità fisiche e mentali ottime, quindi autonomo oppure con deficit fisici e cognitivi che arrivano fino all'allettamento e alla demenza. Spesso sono concomitanti malattie croniche diverse, quindi abbiamo situazioni di pluripatologie.

Premessa:

Lavorare con persone che hanno malattie e che forse hanno un giorno di vita può innescare dei meccanismi di difesa nell'infermiere o negli operatori e si smette di guardare in faccia la persona che si a davanti. Questo perchè anche gli operatori sanitari si affezionano e soffrono quando l'assistito non c'è più.

E anche se non sembra in linea con il discorso febbre centra molto.

Il primo segnale di una febbre lo vediamo guardando il volto dell'anziano, come stava ieri o qualche ora fa, se era senza febbre il colorito era normale.

Poi vediamo le guance arrossate, il respiro più veloce del solito, e basta un tocco per capire che la pelle è calda.

Il termometro ci conferma il rialzo febbrile, se non lo fa, meglio insistere, perchè la punta del termometro potrebbe essere nel cavo ascellare e nelle persone magre non è a contatto con la pelle.

Ci sono altri aspetti che possono farci sospettare di una febbre come, riferisce una cefalea, è nervoso, smette di alimentarsi o presenta improvvisamente dei deficit neurologici con discorsi sconnessi.

Una cefalea può dipendere anche dalla pressione, ma non dobbiamo dimenticarci di provare la febbre prima di dare una terapia.

La cefalea comunemente viene trattata con il paracetamolo che è un antipiretico e quindi un mal di testa richiede sempre che prima dell'assunzione si rilevino almeno la TC e la PA.

I termometri rilevano la temperatura corporea, sono elettronici a infrarossi o con il gallio e ci restituiscono un numero, le cause della febbre possono essere molto diverse fra loro, e sarà cura del medico identificarne la causa.

La rilevazione di un parametro che sia la temperatura o la pressione deve corrispondere ai sintomi clinici che vediamo nel nostro assistito.

L'esempio estremo è il rialzo febbrile acuto con brivido squotente, si verifica nelle infezioni batteriche gravi, il paziente si muove in modo incontrollato e può arrivare a far squotere il letto. Nel momento iniziale potrebbe essere ancora apirettico per vedere poi dopo pochi minuti un febbre superiore a 39°C.

Difficilmenteil termometro misura un falso positivo (può capitare in presenza di infezioni) è più frequente un falso negativo.

Nella stessa persona poi se misurassimo la temperatura in 4 posti diversi potremmo avere 4 dati diversi.

Quanto da fastidio la febbre?

Potremmo avere un 37.2 con stanchezza e cefalea, come un 38 asintomatico, la percezione da parte del paziente di un rialzo febbrile è molto soggettiva, per questo riconoscere un rialzo febbrile può consentire l'inizio tempestivo di una terapia mirata.

La febbre se non trattata è pericolosa?

La causa della febbre prosegue la sua attività, e può portare ad una complicanza più grave o a fenomeni di disidratazione che nel grande anziano sono una delle cause di confusione mentale.

L'idratazione del grande anziano deve essere monitorata e stimolata anche in assenza di febbre, ma ancora di più in presenza di TC alta dove la traspirazione aumentata può portare a disidratazione in pochi giorni.

La febbre può avere tante cause e nell'immediato la più pericolosa è quella respiratoria, che può portare ad una riduzione dell'ossigeno nel sangue, oggi sono molto diffusi i saturimetri che consentono un rapido monitoraggio. Due parametri che anche al domicilio devono mettere in allarme, la presenza di secrezioni bronchiali abbondanti e i rumori respiratori dei bronchi, se possono essere percepiti appoggiando una mano sulle costole allora c'è un problema. Una parentesi; con pochi euro su amazon si trovano dei saturimetri (link affiliato) che non sono certificati per attività sanitaria ma per il fitness, nel caso sia visibile una difficoltà respiratoria, in presenza di un valore SpO2 basso rivolgersi subito al proprio medico curante (tenendo presente che quei dispositivi possono dare falsi positivi se le pile sono scariche e se sono presenti problemi cardiologici è meglio consultare un professionista sanitario).