È una notizia che ha fatto il giro sui vari giornali quella che vede la Sicilia (attualmente coinvolta in una bufera giudiziaria su misure e numeri anticovid) seconda dopo la Toscana per spese legali da contenzioso e sentenze sfavorevoli in sanità.
Secondo alcuni dati estrapolati dal mercato sanitario del sistema Siope, il sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici, nato dalla collaborazione tra la Ragioneria Generale dello Stato, la Banca d'Italia e l'Istat, che rileva telematicamente gli incassi e i pagamenti effettuati dai tesorieri di tutte le amministrazioni pubbliche.
La Litigiosità in Italia CI COSTA OLTRE 500 MILA EURO Al Giorno nel periodo annuale 2020.
Oltre 830 mila euro l’esborso medio per strutture sanitarie in Italia.
E, ancora, la litigiosità sanitaria pesa circa 3 euro su ciascun cittadino.
É La Sicilia dopo la Toscana a guidare la graduatoria dei sistemi sanitari pubblici più “avvezzi” a contenziosi e sentenze sfavorevoli con una spesa pro-capite di 6,57 euro determinando un esborso, in valore assoluto, pari a 32,6 milioni di euro immediatamente seguita al 3 posto dalla Calabria.
Puglia e Abruzzo non sono da meno con rispettivamente 4,54 euro per abitante (18,2 milioni di euro) e a 4,05 euro per abitante (5,3 milioni di euro).
Come si può intuire sono le strutture sanitarie meridionali ad essere più litigiose concentrando ben il 56,2% delle spese legali complessive liquidate, pari a 93,5 milioni di euro, seguite da quelle del Centro con 47,3 milioni di euro (28,4%) e del Nord con una spesa generata pari a 25,5 milioni di euro (15,3%).
E, così, sono tre le regioni con le aziende sanitarie e ospedaliere più “pasticcione” e, dunque, più onerose nei pagamenti effettuati per cause esecutive: Toscana, Sicilia e Calabria che, nell’arco temporale analizzato, hanno generato spese legali per 72,2 milioni di euro pari al 43,4% del dato complessivo italiano.
Sul versante opposto, i sistemi sanitari più “pignoli” si sono dimostrati quelli di Liguria, Piemonte e Trentino-Alto Adige con un esborso di appena 2,9 milioni di euro pari all’1,7% dell’ammontare totale. È quanto emerge da uno studio dell’Istituto Demoskopika che ha analizzato il periodo che va dal 1 gennaio al 19 novembre del 2020 stilando una classifica sulla base di otto indicatori: soddisfazione dei servizi sanitari, mobilità attiva, mobilità passiva, risultato d’esercizio, disagio economico delle famiglie, spese legali per liti da contenzioso e da sentenze sfavorevoli, democrazia sanitaria e speranza di vita.
Aspetti che devono destare curiosità agli operatori sanitari coinvolti nelle vicende che possono innescare il malcontento dei pazienti per quel che si attiene all'operato.
Molta attenzione si debba infatti dare soprattutto alle aree che erogano cure complesse o da notevole gravità dei pazienti esposti ad un consistente rischio di eventi avversi. É questa la partita da giocare nella psicologia sanitaria in modo da contrastare la crescita del l'insoddisfazione dei cittadini verso l'efficienza del proprio sistema sanitario, infatti qui la Sicilia per l'appunto è terz'ultima insieme a Calabria e Campania.
I siciliani si mostrano molto diffidenti e contribuiscono senz'altro a incrementare i numeri dei cosiddetti 'viaggi della speranza' scegliendo Regioni dove curarsi come la Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, regioni che registrano il più alto tasso di ricoveri extraospedalieri.
La Sicilia è penultima come speranza di vita, precede solo la Campania la quale ultima in classifica registra una speranza di vita pari a 81,1 anni; e penultima è la Sicilia nel disagio economico a causa della mancata disponibilità economica di molte famiglie nel fronteggiare la cura di malattie. E pensare che solo la Sicilia tra le regioni a statuto speciale gode di un apporto a carico dello Stato in materia di assistenza sanitaria.
Oltre la metà della spesa sanitaria siciliana è finanziata dal concorso dello Stato, finanziamento erogato, ogni anno, attraverso i trasferimenti dal Fondo sanitario nazionale, mentre le altre autonomie speciali provvedono senza alcun apporto statuale. Il percorso della Sicilia verso la “responsabilizzazione” è rallentato dal debito pregresso ma ciò non giustifica il tentativo dell' incompleta fluidificazione delle risorse finanziarie necessarie per garantire i Lea come si evince dal contenzioso stato - regione Sicilia di inizio anno 2020 sulla regolazione di bilancio.
I contenziosi sono sicuramente oggetto di riflessione per i professionisti che operano all interno di sistemi sanitari considerando che una buona formazione sui rischi sanitari permette una buona pratica professionale quotidiana.
Sul portale del Ministero della Salute si possono estrapolare dati sul governo clinico e sicurezza dei pazienti, dati che ogni regione comunica a cadenza periodica.
Tra I luoghi più delicati sono stati identificati:
stanze dei degenti,
sala operatoria,
sala parto,
pronto soccorso.
I dati consentono di identificare le unità a maggior rischio di richieste di risarcimento che sono:
PS,
Ortopedia,
Ostetricia-ginecologia,
Chirurgia generale.
La loro origine è spesso rappresentanta da errori diagnostico - Terapeutici e i momenti più delicati sono rappresentati dagli interventi chirurgici, emergenze, anestesie e cadute.
Il totale nazionale degli esborsi supera i 166 milioni di euro, i dati che le regioni inviano consentono adottare eventi formativi mirati ad hoc. ad esempio nell'ambito professionale per gli operatori sanitari.