Un neonato di 6 settimane è stato portato in PS e poi ricoverato perchè aveva la febbre a 38°C da più di 12 ore e quindi sono state attivate le indagini del caso.
L'episodio è successo in Francia nel marzo 2020 in piena emergenza coronavirus, il neonato è stato riscontrato positivo anche al citrobacter ed essendo il primo caso al mondo positivo al SARS-CoV-2 e al citrobacter koseri è stato recentemente pubblicato il case report su Pubmed.
Il neonato di 6 settimane dopo 24 ore dalla comparsa dei primi sintomi è risultato positivo al SARS-CoV-2, l'analisi è stata effettuata mediante test di reazione a catena della polimerasi a trascrizione inversa in tempo reale (rRT-PCR).
Secondo i rapporti del marzo 2020 sulla pandemia da coronavirus i bambini erano meno colpiti da COVID-19 con una malattia ad esordio meno grave degli adulti.
Il 23 marzo 2020 il neonato di 6 settimane è stato ricoverato presso i servizi di emergenza pediatrica (PES) dell'Ospedale universitario di Amiens-Francia a causa della febbre (38,9 ° C) da 12 h, l'anamnesi riporta di un parto a termine e un nascituro in buona salute.
I genitori avevano sintomi influenzali e quindi il neonato è stato destinato al reparto COVID, dove ha effettuato tutti i test compresi quelli dell'influenza (negativo).
Le condizioni cliniche del neonato sono migliorate 24 ore dopo il ricovero con una graduale scomparsa della febbre e dell'ipotonia iniziale.
Il tampone nasofaringeo e le feci sono risultati positivi per SARS-CoV-2 mediante test rRT-PCR.
Le emocolture aerobiche e anaerobiche sono risultate negative, le colture di CSF erano sterili (sia batteriche che virali: SARS-CoV-2, acido ribonucleico dell'enterovirus, virus dell'herpes umano 6, virus dell'herpes simplex, adenovirus).
Nonostante il fatto che la striscia per il test delle urine fosse negativa, pochi giorni dopo, il laboratorio ha confermato la positività per Citrobacter koseri al test delle urine cito -batteriologico con una buona sensibilità al trattamento antibiotico in corso.
Cinque giorni dopo il ricovero, viste le buone condizioni di salute ed i normali risultati degli esami ematochimici e microbiologici, il paziente è stato dimesso con indicazioni di monitoraggio domiciliare per le successive 3 settimane. Inoltre, data l'età del bambino, i genitori verranno contattati telefonicamente ogni 2 giorni durante le 2 settimane successive per verificare le sue condizioni fisiche.
Per la positività di C.koseri nelle urine e per i risultati dell'antibiogramma, gli è stata prescritta l'amoxicillina e ac.clavulanico a casa per altri 6 giorni.
La storia del neonato francese ha avuto un lieto fine, ma se il citrobacter identificato fosse stato una forma carbapemenasi resistente la situazione sarebbe stata molto più impegnativa.
Il citrobacter come molti batteri gram negativi sono batteri ambientali, il neonato appena ricoverato è stato sottoposto ad urinocoltura, il batterio aveva una provenienza chiaramente precedente al ricovero per il covid. L'ospedale è per necessità soggetto ad un utilizzo di antibiotici e se il neonato avesse avuto un microrganismo resistente ai carbapemenasi e quindi alla terapia antibiotica in corso, durante un ricovero ordinario avrebbe prodotto un quantitativo di batteri devastante che solo le buone pratiche dell'antisepsi e del lavaggio delle mani potevano contenere dal diffondersi nell'ambiente.
Foto di copertina: RitaE da Pixabay
Per saperne di più:
J Trop Pediatr. 2020 Jun 28: Infant Case of Co-infection with SARS-CoV-2 and Citrobacter koseri Urinary Infection