La sanità promuove un cambiamento culturale nell'intento di mobilitare l'intelligenza collettiva degli operatori che vi lavorano attraverso la loro formazione e qualificazione. Oggi bisogna essere più propositivi che mai e consapevoli nelle decisioni da prendere.
Lo richiedono i nuovi input per il successo delle organizzazioni nel cui approcio non basta utilizzare le sole mani dell'operatore ma anche la sua mente. Ciò significa che l'intelligenza personale serve per il miglioramento e la produttività, cosi come l'esperienza dell'operatore.
Queste proprietà devono andare oltre i ruoli e i modelli organizzativi gerarchici di un tempo.
Newton disse: "Ho visto lontano perchè sono salito sulle spalle dei giganti".
La forza e il beneficio di conoscere molte cose al di là di quello che i superiori possano pensare o vedere ci rende facoltosi di conciliare l'idea del cambiamento e del progresso.
Sapere è potere.
Questo principio base dovrebbe senz'altro essere ben noto al gruppo dirigente che si trova a capo delle organizzazioni sanitarie, quest'ultimo è chiamato, infatti, a definire lo stato delle organizzazioni attraverso un lavoro di autodiagnosi che porta a condivisioni, convinzioni e convergenze del gruppo dirigente stesso.
Un grande esponente della Toyota disse:
"Prima di costruire automobili noi costruiamo persone".
La classe dirigenziale non capisce che fare il dirigente non è solo un incarico guadagnato con la preparazione professionale, l'esperienza, sempre nella maniera leale, ma è diventato un mestiere. Spesso si misura un organizzazione per i risultati economici ai fini del bilancio senza considerare l'unica vera struttura portante di un organizzazione vera e propria: le persone. Purtroppo, non si riesce andare oltre il profilo economico di un azienda per poter misurare la sua integrità, e le decisioni spettanti vengono presi sulla base di possibili fusioni e integrazioni aziendali che non generano nessun valore capitale se non si considera la complessità culturale/gestionale. Il cambiamento parte sempre dalla convinzione e coinvolgimento delle persone, cosi da predire livelli sufficienti di integrazione culturale e gestionale.
Nel Bushido, il codice di comportamento dei samurai, e più in generale nella cultura giapponese, la conoscenza è considerata strumentale al miglioramento del comportamento personale e organizzativo. Questa logica è arrivata a caratterizzare i metodi manageriali avviati in Giappone. Il cittadino che si accinge a ricevere cure sanitarie attende tutela, informazioni, vicinanza e tempestività. Condizioni ottenibili se gli operatori curano il proprio comportamento in riferimento ad un codice di condotta dando così importanza ai processi decisionali e operativi. Fare bene le cose giuste. E' questo il motto che conduce la pratica nella gestione per priorità.
Negli studi della pratica quotidiana l'attenzione è portata al concreto comportamento dei manager perchè l'esempio e l'autorevolezza di un organizzazione dipende da loro. Si tratta di pensare in un ottica dove occore dare spazio a un concetto di organizzazione sanitaria con il baricentro in basso, molto attento a preparare e valorizzare gli operatori a contatto diretto con l'utente. Ciò genera riallocazione di impegni e di risorse non più condizionati da una tradizione dicotomica del lavoro e una forte divisione tra "intellettuali e esecutori" che va decisamente superata. In genere le organizzazioni faticano a trovare prospettive senza una precisa cultura e prassi innovativa, quindi la prima pianificazione si ottiene con obiettivi di miglioramento nelle prestazioni a impatto sull'anno.
Questo significa concentrarsi solamente sui costi e sulla prospettiva di bilancio, che è tipico dei tempi caratterizzati da fretta e superficialità, da ansia di sentire cose nuove, compensata da sostanziale immobilità nel continuare a fare le cose vecchie. Se nella costanza di ciò, sembra quasi normale che si impara quello che si ripete e si fa, nella pratica la leva vincente da adottare è, invece, l'apprendimento costante e la ripetizione delle conoscenze. Così facendo, si può gestire efficacemente un organizzazione contro la superficialità, le contingenze e le convenienze che spesso abbassano il livello di qualità dell'organizzazione stessa e con effetto negativo sul servizio che eroga.
Nell'attività quotidiana un punto che può rappresentare motivo di riferimento è proprio la visione organizzativa, l'energia che essa genera sui valori portanti, e le priorità che essa si prefigge nel realizzare la propria missione. E' questo l'approcio su cui si basano i nuovi paradigmi culturali di gestione di un organizzazione e che portano a galla parole chiavi come:
- miglioramento continuo
- coinvolgimento organizzato
- formazione permanente