Molti infermieri si trovano oggi ad affrontare come esperienza la libera professione e dopo poco si accorgono di essere in una situazione drammatica, impreparati a causa di una disinformazione spontanea.
La libera professione non è libera e se si è impreparati è una vera forma di schiavitù, la libera professione infermieristica non è intellettuale ma lavoro a ore... mi spiego meglio.
Fino al 2007 c'era il tariffario quello del 2002 proponeva 23 euro/ora, quindi nei reparti delle case di cura private si arrivava a 25-28 euro/ora.
L'allora presidente del consiglio Bersani abolì il tariffario, per qualche suo motivo ha pensato che un individuo potesse andare a contrattare con un datore di lavoro manager che analizza conti e prezzi ogni giorno, però si andava bene lo stesso.
Nel 2009 si è aperta la crisi degli ospedali e sono stati bloccati i concorsi, ridotto i posti letto e quindi c'era un surplus di infermieri negli ospedali pubblici, riassorbito in parte con i pensionamenti, che nel frattempo erano stati procrastinati di 2 anni.
Dal 2009 i neolaureati che avevano iniziato l'università con il pensiero di un lavoro sicuro si trovarono spiazzati e a spasso, il territorio che doveva essere la terra promessa, l'infermiere di famiglia ecc.. divenne presto territorio facile per coop a basso costo o almeno a costo minore di un dipendente.
La libera professione fino al 2009 era il punto di arrivo, infermiere esperto vuoi guadagnare e ti proponi, ma soprattutto ti potevi proporre ad un costo non inferiore al dipendente che ha ancora oggi un costo dai 24 euro/ora in su.
Il libero professionista poteva giocare su aspetti che potremmo definire accessori pronta disponibilità, flessibilità ed un esperienza trasversale.
Dal 2009 tutto cambiò, se il rapporto del libero mercato vedeva una domanda di infermieri a fronte di un offerta bassa dopo il 2009 l'offerta di infermieri era superiore alla domanda.
Il datore di lavoro si è trovato in una posizione fortissima per abbassare il costo del lavoro degli infermieri liberi professionisti grazie ad alcuni fattori:
-alta disponibilità di infermieri,
-gli infermieri erano gli unici operatori sanitari a non aver conservato un tariffario,
-gli infermieri non sono preparati a fare i conti di quanto gli resta in tasca,
-il regime agevolato ha illuso tutti.
Nel 2008 guarda caso subito dopo aver abolito il tariffario ai professionisti compare il regime dei minimi che consente di stravolgere il mercato e tanti neolaureati lo adottano, in fondo c'è perchè dire di no.
Ma quali sono stati gli effetti?
Progressivamente la tariffa oraria si è abbassata, le stesse coop che gestivano RSA pur avendo contratti con i comuni che prevedevano una tariffa oraria di 25 euro/ora per l'infermiere al posto di fare una semplice partita di giro hanno iniziato a prendere chi offriva di meno.
Le scelte del PD, Bersani 2007, Monti 2010 e Renzi oggi davanti ad un surplus di offerta del lavoro libero professionale hanno portato gli infermieri a lavorare per pochi euro/ora... ma forse mi sbaglio.
Nessuno poteva prevedere una situazione così drammatica?
Nel 2006 fatturare 40-50.000 euro/anno era normale ed è il costo di un dipendente che fa gli straordinari. Dal 2009 si abbassano le tariffe e dopo si fattura di meno... quindi cosa succede?
Guarda caso, l'ENPAPI in quesgli anni presenta un piano che porterà quasi a raddoppiare gli importi che gli sono versati dal 10%+2% al 16%+4%, aumenti progressivi e tutti a norma di legge... ma forse qualcuno aveva fatto i conti e previsto che gli infermieri avrebbero fatturato di meno.
Libera professione, professione intellettuale, belle parole ma buone solo per pochi infermieri, per tanti oggi significa lavoro a ore, nulla più e se fai tante ore forse prendi quanto un dipendente.
Libera professione oggi vuol dire sperare... che facendo 200 ore al mese non ti si spezzi la schiena perchè non hai malattia.
Libera professione oggi vuol dire sapere ...che i pochi contributi versati in un sistema che fa i calcoli sul versato fra 40 anni non varranno nulla.
Libera professione nel libero mercato ma cosa vuol dire essere libero?
Spesso si pensa che essere liberi voglia dire fare quello che si vuole ma sappiamo tutti che non è così, sono libero di andare in giro con la mia auto quando voglio, ma mi devo fermare quando il semaforo è rosso e tutti i conducenti di auto lo fanno... o quasi.
Siamo liberi perchè abbiamo le stesse regole condivise e rispettate.
Come infermieri lavoriamo nel pubblico, nel privato, nelle coop, negli studi associati, come liberi professionisti con regime fiscale ordinario, come liberi professionisti con refime fiscale dei minimi e come liberi professionisti con regime forfait.
7 modi diversi in cui un infermiere viene pagato per lo stesso lavoro, forse il mercato del lavoro non è così libero, se fossimo in un contesto libero rispettoso della dignità umana si avrebbe un solo regime fiscale equiparato e un tariffario minimo al di sotto del quale non si può andare.
Nel 2008 il regime dei minimi non è stata una scelta facoltativa, ma una scelta obbligata per tanti giovani e nel 2015 doveva essere abolito ma c'è stato un dietrofront anche se è nato un altro regime detto a forfait che prevede un ulteriore abbassamento del valore del lavoro.
Il regime forfait arriva a 15000 euro/anno ovvero 1300 euro lordi, ovvero 150 ore pagate meno di 10 euro l'ora... possiamo aspettarci che questa sarà la nuova tariffa per gli infermieri?
I regimi agevolati non rendono il mercato libero lo devastano al ribasso creando di fatto un'ottima condizione per i datori di lavoro che gli consente di avere tanta manodopera a buon mercato.
Franco Ognibene