La vertenza (dal latino lite) sindacale nota anche come vertenza di lavoro è una denuncia di controversia di lavoro. E’ uno strumento per mettere a conoscenza una determinata situazione che possa compromettere il rapporto di fiducia tra datore e lavoratore. E’ quindi uno strumento che il dipendente può farvi ricorso per contestare un comportamento del datore di lavoro che non rispetti i suoi diritti.
Per far valere le proprie pretese il dipendente può rivolgersi ad un sindacato competente per il settore in cui questi opera e fare causa al datore di lavoro. Prima di rivolgersi al sindacato però è sempre meglio fare una lettera di diffida al proprio datore. Se questo non si attivi ad accogliere le istanze e in cui l’ostilità dovrebbe farla da padrone allora è meglio rivolgersi ad un sindacato.
Obiettivo del sindacato è giungere ad un accordo tra datore e dipendente in forma conciliativa che ponga fine alla lite ed eviti l’avvio di una causa in tribunale. In questi casi si parla di conciliazione in sede sindacale, nome suggerito dal fatto che l’accordo è concluso con l’assistenza del sindacato e si svolge con le modalità previste dal contratto collettivo applicato.
Si ricorre spesso ad una vertenza sindacale quando ci sono i presupposti del mobbing, mancato pagamento della retribuzione, tfr, impugnazione del licenziamento, mancato riconoscimento di ferie o permessi o altro. Si ricorre quindi per ristabilire un diritto palesemente violato e non per orientarsi a lunghe e difficoltose indagini.
A fondamento della sua pretesa il dipendente può presentare eventuali documenti giustificativi e anche testimoni, presi di solito fra i colleghi di lavoro.
Per dare avvio alla vertenza sindacale il dipendente deve rivolgersi al proprio sindacato di categoria. Questo altro non è che l’articolazione all’interno del sindacato che si occupa del settore in cui opera il lavoratore, ad esempio la funzione pubblica per i pubblici dipendenti e la sede cui rivolgersi è di norma quella territorialmente competente.
La vertenza sindacale ricorrere al metodo di conciliazione che entra in scena quando il sindacato, dopo aver valutato le argomentazioni del dipendente e l’eventuale documentazione da questi fornita, propone alle parti un accordo per porre fine alla lite ed evitare che la stessa si trascini in tribunale. In questi casi si parla di conciliazione sindacale, ipotesi espressamente prevista dal Codice di procedura civile. Il tentativo di conciliazione qui in esame è definito stragiudiziale perché non prevede l’intervento del giudice ed è finalizzato ad evitare l’avvio di una controversia legale. Al contrario, la conciliazione giudiziale ha lo scopo di far cessare una causa già in corso grazie all’intervento mediatore del giudice.
La conciliazione sindacale deve svolgersi secondo le modalità e nelle sedi indicate dai contratti collettivi e ha durata di 60 giorni. La vertenza sul lavoro può concludersi con un accordo o meno. Quindi in caso positivo si concluderà tutto in questa fase, altrimenti si trasmetterà la pratica ad un legale di fiducia del sindacato esperto in diritto del lavoro e si procederà alla causa civile di lavoro presentando un istanza al giudice di pace e la vertenza potrà andare in prescrizione dopo 5 anni.
L’esito della conciliazione deve essere verbalizzato in sede e firmato dalle parti con eventuali termini di un accordo positivo. Il verbale deve essere depositato, a cura delle parti o dell’associazione sindacale, presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro.
Il direttore dell’Ispettorato o un suo delegato provvederà a depositare il verbale nella cancelleria del tribunale nella cui circoscrizione lo stesso è stato redatto.
In caso di esito negativo della conciliazione il lavoratore potrà presentare ricorso al tribunale in funzione di giudice del lavoro, al fine di far valere i propri diritti; farà quindi causa al datore di lavoro e potrà farsi assistere da un legale di fiducia oppure da un legale di fiducia del sindacato.
Fare la vertenza non costa nulla se il lavoratore è iscritto al sindacato se non i costi per proseguire con la pratica in sede legale. Anche il legale è gratuitamente fornito dal sindacato. Eventuali costi si riducono se a rivolgersi al sindacato per la stessa vertenza sono due o più lavoratori per le stesse motivazioni e nei confronti della stessa azienda, anzichè uno solo. In quest’ultimo caso è inoltre evidente che il potere sindacale sarà anche più elevato, come si dice l’unione fa la forza…